Maria Giovanna Maglie per Dagospia
scaramucci reince preibus
Bye bye Anthony Scaramucci, sono arrivati i militari e non si scherza più.
L'avevamo detto che il generale John Kelly, ex Marine pluridecorato, per sei mesi segretario alla Sicurezza Nazionale, in prima fila nella lotta all'immigrazione clandestina e al terrorismo, secondo i più rigidi dettami di Donald Trump, come prima cosa avrebbe chiesto all'intero staff della Casa Bianca un comportamento specchiato e un rigore sconosciuto.
donald trump anthony scaramucci
Che toccasse immediatamente al povero Anthony Scaramucci non era però detto. In fin dei conti lo scroccone , come lo chiamavano a Wall Street, con il suo comportamento intemperante aveva contribuito in poche ore a far fuori un capo dello staff come Reince Priebus, di cui non era contento nessuno, vuoi per l'incapacità di gestire il gruppo della Casa Bianca, vuoi per la debolezza verso le intemperanze del partito repubblicano, e vuoi per le chiacchiere troppo facilmente fatte al telefono con i giornalisti anche su questioni private del presidente e della famiglia.
Proprio Scaramucci aveva stanato Priebus, in una ormai famosa telefonata con il giornalista del New Yorker, Ryan Lizza, condita di coloriti insulti e parolacce, come informatore di Lizza.
E’ seguito ribaltone, Trump si è liberato di un fardello e ha potuto scegliere l'uomo che voleva in John Kelly col quale nel frattempo si è sviluppata una stretta solidarietà quasi un'amicizia.
john kelly donald trump
Solo che Scaramucci è finito stritolato nel gioco che lui stesso aveva scelto di giocare, ritenuto ormai bruciato, bersaglio perfetto del politically correct e dei “signora mia” della stampa progressista, sacrificato come l'elemento più debole del gioco pericoloso. Vediamo chi sceglie ora Kelly. Più pop di così.
john kelly