Estratti da lastampa.it
carlo ancelotti esulta con modric
«Futuro Carlo Ancelotti? "C'è un bel detto che fa proprio al caso: le chiacchiere le porta via il vento. Ed è così, ho un contratto fino al 30 giugno 2024 e mi piacerebbe rispettarlo». Così a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 Carlo Ancelotti, il tecnico del Real Madrid di cui si è parlato anche come nuovo ct del Brasile. E il futuro per il figlio Davide?: «Sta finendo il corso per allenatore di Uefa Pro in Galles, terminerà a maggio, poi potrà allenare qualsiasi tipo di squadra. Non sarà il Basilea, perché si trova bene qui e vogliamo continuare qui. Il giorno che avrà voglia di cominciare da solo, credo che lo farà e anche bene».
«Dal punto di vista arbitrale, cosa cambierebbe nel calcio di oggi? Devo dire la verità, non sono molto contento di come viene applicato il Var: in questo momento ha preso il sopravvento sulla decisione arbitrale, si ricorre al Var troppo spesso». L’allenatore del Real spiega: «Era nato per ovviare a errori chiari ed evidenti, ma ora viene troppo richiesto il suo intervento, deve essere un po' cambiato. Sui falli di mano c'è ancora molta confusione. Ci potrebbe essere l'idea di mettere il tempo effettivo per evitare questi maxi-recuperi. Alcune cose si possono fare».
discorso di carlo ancelotti nello spogliatoio del real madrid
E poi ecco una riflessione sulla sua squadra: «È una stagione molto, troppo esigente, ci sono troppe partite. C'è stato un Mondiale di mezzo con 15 giocatori nostri coinvolti, poi la Supercoppa di Spagna in Arabia, il Mondiale per club in Marocco a febbraio: morale della favola dal 30 dicembre al 20 marzo abbiamo giocato ogni tre giorni. Nel campionato della regolarità, non siamo riusciti ad avere la continuità del Barcellona. Il calendario è assurdo e anche lì bisognerebbe fare qualcosa. Ma abbiamo da giocare la finale di Coppa del Re e i quarti di Champions, la stagione è ancora aperta. E non dimentichiamo che abbiamo già portato a casa la Supercoppa Europa e il Mondiale per club».
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ANCELOTTI
L’affetto per Berlusconi
«Siamo tutti in apprensione e in ansia, sono molto legato a lui, spero che vada tutto bene. Berlusconi è stato, è e sarà una persona molto amata da tutti», sono le sue parole per il suo ex presidente al Milan, ricoverato all’ospedale San Raffaele, per poi aggiungere: «È stato un grande presidente che stimolava e aiutava nei momenti difficili e metteva un po' di pepe nei momenti buoni. Nei momenti di difficoltà si poteva contare sul suo appoggio».
L’assenza di attaccanti italiani
Infine si parla di Roberto Mancini e delle difficoltà nel reperire attaccanti italiani. «Mancini ha ragione, è un dato di fatto, il calcio italiano non sta producendo attaccanti di livello internazionale. Deve andare a cercare di trovare giovani sconosciuti che ti possano dare qualcosa come Retegui nelle ultime due partite».
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