Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”
ALESSANDRO DI BATTISTA
Alessandro Di Battista è un politico anomalo, e questo non è un difetto: è un pregio. Chi lo conosce davvero e non va dietro alla black propaganda sa che crede in ciò che dice, e ciò che dice non dipende dalla sete di poltrone. Poteva ottenere quelle che voleva e ha rinunciato a tutte. Ieri ha scritto un post con critiche in parte fondate al governo giallo-rosa (che però ignorano i primi cambiamenti del Pd e del fronte europeo). Ma con una frase sbagliata: "da fuori si vedono le cose in modo più limpido".
Eh no: chi sta "fuori" può snobbare alcuni dettagli che chi sta "dentro" deve considerare.
1) I 5Stelle sono arrivati primi alle elezioni, hanno un parlamentare su tre (condizione difficilmente ripetibile), dunque hanno il diritto e il dovere di governare con chi accetta gran parte del loro programma.
MARCO TRAVAGLIO
2) La svolta pro alleanze (o "contratti") fu decisa dal vertice M5S , Di Battista incluso, dopo il ritorno al proporzionale e prima del voto del 2018, e approvata plebiscitariamente dagli iscritti.
3) Un anno fa il M5S, col consenso di Di Battista, propose un contratto al Pd, allora sì renziano, che rifiutò; Salvini invece lo firmò e poi lo tradì ben prima dell' 8 agosto; a quel punto il Pd di Zingaretti, a trazione non più renziana ma su istigazione di Renzi, cambiò idea e accettò un governo col premier Conte indicato dal M5S e un programma (per quanto vago) che ingloba tutti e 20 i loro punti.
DI MAIO DI BATTISTA
4) Le alternative al Conte 2 erano due: a) il ritorno dei 5Stelle con Salvini, che li avrebbe spaccati, staccati da Grillo e Conte ed esposti al ridicolo e all' ennesimo tradimento; b) le elezioni chieste da Salvini per governare con "pieni poteri" e cancellare le buone riforme targate M5S.
5) Il Conte 2 è stato plebiscitato dal 79,6% degli iscritti.
Di Battista scrive di essere "sempre stato contrario a un governo col Pd": quindi lo era anche nel 2018, quando il M5S propose un governo al Pd renziano? E perché non lo disse? Se invece quel "sempre" è limitato all' ultimo mese, perché dare tanto peso al partitucolo di Renzi, che un anno fa era il padrone del Pd? Cosa sia il Pd lo sappiamo da sempre e l' ha confermato il voto salva-Sozzani.
ALESSANDRO DI BATTISTA
Ma, in un sistema proporzionale e tripolare, o si sceglie il male minore, o si guardano governare gli altri coi popcorn in mano. E il male minore, per il M5S , non è forse un governo Conte con ministri M5S agli Esteri, alla Giustizia, al Lavoro, all' Ambiente, al Mise, alla PA , all' Innovazione, all' Istruzione e allo Sport? Chi sta "fuori" dovrebbe dire non solo cosa non farebbe, ma anche cosa farebbe al posto di chi sta "dentro". Altrimenti continuerà a sognare un monocolore 5 Stelle e poi si sveglierà con un bel tricolore Salvini-Meloni-Berlusconi.
alessandro di battista