1. FIDENS
Mauro Baudino per la Stampa
LA PRIMA LETTERA DI STEVE JOBS
Sta andando all' asta in America la prima lettera nota scritta da Steve Jobs diciottenne, nel 1973, e le offerte hanno già superato i 60 mila dollari. Era una richiesta di lavoro come tecnico informatico. Era anche piena di errori d' ortografia, con lapsus divertenti come Hewitt-Packard invece di Hewlett-Packard (la multinazionale dell' informatica). Non ebbe risposte, forse per questo motivo o forse perché il giovanotto risultava anche privo di telefono. Tre anni dopo, fondò Apple. Meditare.
2. ALL'ASTA IL CV DI STEVE JOBS PIENO DI ERRORI ORTOGRAFICI E PARTI LASCIATE IN BIANCO
Ilaria Betti per www.huffingtonpost.it del 1 marzo 2018
Era il 1973, Steve Jobs aveva 18 anni e come ogni ragazzo della sua età cercava un lavoro per poter pagare l'affitto. Peccato che fosse una frana a compilare domande di lavoro: a dimostrarlo è un'application riemersa dal suo passato, piena di errori e con alcune parti lasciate in bianco. Il documento andrà presto all'asta all'RR Auction di Boston e potrebbe raggiungere un prezzo di 50mila dollari. Nonostante la superficialità con la quale è stato compilato, dimostra che tutto nella vita è possibile, anche diventare i più grandi visionari del mondo della tecnologia. E che non bisogna fermarsi alle apparenze: anche le persone più pigre e disordinate possono, in realtà, essere dei geni.
LAURENE POWELL STEVE JOBS
Quando Jobs compilò il foglio, Apple era ancora lontana (sarebbe nata tre anni dopo, ndr): il giovane non immaginava di certo che un giorno avrebbe fondato una delle più grandi e ricche società del pianeta e che avrebbe cambiato l'esistenza di milioni di persone con l'introduzione di computer e smartphone. Alla sezione "telefono", sull'application Jobs scrisse che non ne possedeva alcuno. Ma non è l'unica "mancanza" riportata nel documento.
steve jobs con computer apple
Oltre a errori di punteggiatura e ortografici (il visionario scrive il suo cognome con la lettera minuscola), c'è un'intera parte che viene lasciata in bianco: quella in cui i candidati sono invitati a riportare le proprie esperienze precedenti e a mettere in luce le proprie capacità. Il fatto che non l'abbia compilata lascia intendere una sorta di pigrizia o insofferenza provata da Jobs nel sottoscrivere il documento. Alla voce "indirizzo" scrive solo "reed college", ovvero il college che frequentò un solo semestre nel 1972 e che abbandonò a causa delle ristrettezze economiche.
Jobs poi dice di possedere la patente di guida, ma alla domanda sull'accesso al mezzo di trasporto dà una risposta ambigua: "Possibile, ma non probabile". Un'ammissione che di certo ha fatto storcere il naso agli esaminatori. Qualche traccia del suo genio si ritrova, però, nella sezione skills, nella quale il futuro visionario ammette di saper usare il computer e i calcolatori. Salvo poi scarabocchiare alcune frecce mettendo in evidenza le parole "design" e "tech". E sbagliare a scrivere "Hewitt-Packard".
bill gates e steve jobs copia 3
Insomma, non sappiamo se Jobs ottenne il lavoro per il quale si era candidato (probabilmente cercava lavoro come tecnico dell'elettronica o ingegnere progettista): forse non lo desiderava davvero e fu portato a compilare quel foglio spinto solo da un senso del dovere. Ciò che è certo è che, stando al documento, è difficile immaginare che un giorno quello stesso ragazzo pigro e sconclusionato sarebbe diventato uno dei più grandi geni del nostro tempo.
steve jobs con la moglie