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    QUANTI GUAI DALL’URUGUAY – L'EX CONSIGLIERE COMUNALE DI ARDEA, ANDREA MENEGHELLO, È STATO ARRESTATO CON L’ACCUSA DI TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA. SECONDO LA PROCURA SAREBBE COMPLICE DI UNA BANDA CRIMINALE CHE HA FATTO ARRIVARE DALL’URUGUAY AL PORTOGALLO 60 CHILI DI COCAINA DENTRO DELLE TAVOLE DA SURF - L’UOMO, INCENSURATO E CON UN PASSATO NELLA POLITICA LOCALE, AVREBBE ACCOMPAGNATO UNO DEGLI INDAGATI A RITIRARE IL CARICO A LISBONA…


     
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    Estratto dell’articolo di Andrea Ossino per www.repubblica.it

     

    cocaina cocaina

    Dall'Uruguay fino ad Ardea. Obiettivo della missione: spedire 60 chili di cocaina purissima nascondendola in tavole da surf che dopo essere state inviate in Portogallo avrebbero dovuto raggiungere l'Italia.

     

    È la vicenda che vede come protagonista, tra gli altri, Andrea Meneghello, un incensurato di 44 anni, in passato consigliere comunale di Ardea, adesso ai domiciliari perché accusato di aver trafficato droga a livello internazionale.

    cocaina cocaina

     

    L'uomo è stato arrestato lo scorso 11 giugno in un tranquillo comprensorio sul litorale Romano, dove abita. Una vita serena la sua, trascorsa lavorando in un lido vicino casa e andando a trovare i parenti che vivono a pochi metri di distanza. Tuttavia, è convinta la procura di Reggio Calabria, Meneghello si è ritrovato in un maxi giro di cocaina.

     

    "Dietro questa manovra opera un gruppo criminale organizzato", scrivono gli investigatori. Un uomo tranquillo e i narcos. Un binomio spesso ricercato dalle organizzazioni criminali che, approfittando del bisogno di guadagni facili, si servono di insospettabili per importare droga in Italia, anche ad Ardea, dove già da tempo è stata rilevata una linea diretta con produttori di cocaina sudamericani. […]

     

    cocaina nascosta tra le banane al porto di gioia tauro cocaina nascosta tra le banane al porto di gioia tauro

    Andrea Meneghello non è registrato né come mittente, né come destinatario delle tavole da surf "stupefacenti" imbottite di droga e spedite dall'Uruguay. Non è neanche "il soggetto che ha materialmente ritirato il pacco" arrivato a Lisbona.

     

    Tuttavia gli uruguaiani hanno ricostruito ogni suo passo, da quando è arrivato in America l'11 maggio insieme a uno dei tre indagati, Patrik Muriello, fino a quando i due non sono tornati prendendo una barca che da Montevideo li ha portati fino in Argentina, quindi in Etiopia e infine in Italia.

     

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