Marco Giusti per Dagospia
ANNA MARIA FERRERO
Veramente non abbiamo mai capito perché Anna Maria Ferrero, così brava e bella nel cinema e nel teatro, scomparsa ieri a 84 anni dopo lunga malattia, abbia voluto ritirarsi dalle scene nel 1964, poco dopo il suo matrimonio con Jean Sorel. Un matrimonio che si dimostrerà solido e duraturo, ma che priverà il cinema italiano di una delle star maggiori degli anni ’60.
Guardatela nel suo ultimo film, Controsesso, nell’episodio “Cocaina di domenica”, diretto da Franco Rossi, dove è una tranquilla mogliettina borghese che assieme al marito, Nino Manfredi, passerà una domenica di follia sotto gli effetti della cocaina. A parte la modernità dell’episodio, che anticipa il delirio da cocaiana di oggi, è la sua grazia a stupirci, non assomiglia a nessuna altra attrice del tempo.
ANNA MARIA FERRERO
E può recitare con la propria voce, senza doppiaggio. Del resto Vittorio Gassman, suo fidanzato ma anche pigmalione teatrale e cinematografico che l’aveva seguita per ben sette anni, ne aveva capito bene il valore. Con Gassman si erano incontrati sul set di Guerra e pace di King Vidor e non si erano più lasciati.
Per lui era stata protagonista in Amleto, Otello, nel Kean teatrale e cinematografico, nel capolavoro televisivo Il mattatore, perfino nei grandiosi caroselli Perugina. Non si erano sposati perché Gassman non poteva divorziare dalla prima moglie, Nora Ricci. Ma furono una coppia meravigliosa. Dal 1953 al 1960. Poi la Ferrero si rifiutò di interpretare Un marziano a Roma a teatro, la celebre commedia di Ennio Flaiano. Il suo ruolo andò a Ilaria Occhini.
ANNA MARIA FERRERO
E intanto lei incontrò Jean Sorel, girarono assieme Un giorno da leoni di Nanni Loy, si innamorarono e si misero assieme. Gassman si consolò nelle stesso periodo con Annette Stroyberg. Ma la storia non durò molto. Ma con Sorel la Ferrero non riuscì a ricostruire quell’immagine di coppia teatrale che aveva costruito con Gassman al suo massimo fulgore.
La Ferrero era stata scoperta babina da Claudio Gora, che la volle piccola protagonista di Il cielo è rosso già nel 1949. Poi fece di tutto, cappa e spada, da Il conte di Sant’Elmo di Guido Brignone a Giovanni dalle Bande nere con Gassman, passò da Eduardo De Filippo, Napoletani a Milano e Ragazze da marito, ai mélo di Raffaele Matarazzo, Giuseppe Verdi e, soprattutto, Guai ai vinti, Mario Monicelli la volle protagonista di Le infedeli e di Totò e Carolina.
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Partecipa a Cristo proibito di Curzio Malaparte, mentre con Carlo Lizzani inizia una carriera prestigiosa nel film d’autore, Cronache di poveri amanti. Ma la troviamo anche ne I vinti di Michelangelo Antonioni, I delfini di Francesco Maselli, La notte brava di Mauro Bolognini, L’impiegato di Gianni Puccini, Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, Il gobbo e L’oro di Roma di Carlo Lizzani.
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