Niccolò Carratelli per “La Stampa”
giorgia meloni e la madre anna paratore
Quando era inciampata sul tema delle «devianze», Giorgia Meloni aveva pubblicato una foto insieme alla mamma, respingendo le critiche e raccontando le sofferenze della donna legate all'obesità. Ora la signora Anna Paratore si schiera di nuovo a fianco della figlia, dopo gli attacchi subiti per la vicenda, rivelata dalla stampa spagnola, sul padre della leader di Fratelli d'Italia, arrestato in passato per traffico di droga.
«Dopo che per anni ho sopportato i peggiori insulti nei confronti di Giorgia, bugie e mistificazioni di tutti i tipi, calunnie vergognose che, detto per inciso, se in Italia sei di destra non riesci nemmeno a far condannare in un'aula di tribunale, sono davvero stufa», scrive Paratore in una lettera postata sui social da vari parlamentari di Fdi.
RULA JEBREAL
Non è andato giù, in particolare l'attacco da parte di Rula Jebreal, «una pseudo giornalista, che si permette di cianciare su mia figlia, utilizzando un padre che a Giorgia è costato solo lacrime, e da cui non ha mai avuto il sollievo di una carezza o di un bacio, per non dire un piatto di minestra», si legge nella lettera. La mamma della premier in pectore è una furia: «Si vergogni questa signora che attribuisce a Giorgia parole mai pronunciate, concetti violenti e stupidi mai partoriti soprattutto perché, a differenza di tanti bei faccini che fanno carriera sgomitando o grazie ad amicizie importanti, mia figlia scema non è e quando parla sa ciò che dice».
GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA E LA MADRE ANNA PARATORE
C'è spazio anche per un ricordo più intimo, per dimostrare che il legame tra Giorgia e Arianna Meloni e il padre è stato reciso da tempo: «La mia storia con il padre delle mie figlie non è materia pubblica, così come non credo lo sia la vita di un uomo che è mancato già da svariati anni – spiega – Infatti, l'ultima volta che le mie bambine ed io lo abbiamo incontrato, è stato in un lontano pomeriggio intorno al 1988, a Villa Borghese, dove Francesco Meloni aveva chiesto di rivedere le figlie, dopo che da circa 5 anni non avevano sue notizie».
Nel racconto affiora la rabbia: «Fu un incontro inutile e superficiale, con due bimbette che a malapena si ricordavano di lui, e lui che si faceva chiamare Franco perché sosteneva che "papà" lo invecchiasse – scrive Paratore – Dopo di allora, il vuoto assoluto. Per quello che ne sapevamo noi, poteva essere morto, o felicemente vivo in qualche parte del mondo. Lui non cercava le figlie, le figlie non hanno mai cercato lui».
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