Antonio Lodetti per il Giornale
ROGER WATERS
Un mito come quello dei Pink Floyd è duro a morire. I singoli componenti della band hanno dimostrato anche da soli il loro valore artistico, soprattutto il bassista Roger Waters, che ha spopolato fino ad oggi con gli spettacoli legati a The Wall. Ora Waters è pronto a rimettersi in gioco alla grande.
Il 2 giugno pubblicherà il suo nuovo album solista dal riflessivo titolo Is This the Life We Really Want? (È questa la vita che veramente vogliamo?) a venticinque anni dalla sua ultima fatica, quell' Amused to Death del 1992 che parlava del potere della televisione all' epoca della Prima Guerra del Golfo. Anche il nuovo album è all' insegna dell' impegno sociale, e i testi sono una dura presa di posizione sul mondo contemporaneo così precario e confuso.
ROGER WATERS
I testi e le musiche sono tutti dello stesso Roger Waters, che nell' album è accompagnato da una superband con Jonathan Wilson alle chitarre, Gus Seyffert che si alterna al basso e alla chitarra con Waters, Roger Manning e Lee Pardini alle tastiere, Joey Waronker alla batteria, Lucius al canto più Jessica Wolfe e Holly Proctor. Il produttore è Nigel Godrich, che ha lavorato con grossi calibri come Paul McCartney, Radiohead, U2.
Intanto il 26 maggio prenderà il via da Kansas City la sua tournée americana, che si concluderà il 28 ottobre a Vancouver dopo quaranta concerti. Il tour si chiamerà Us and Them (noi e loro) ed è circondato dal massimo riserbo, anche se Waters attraverserà sicuramente tutta la sua storia musicale. Lui stesso ha rivelato: «Portiamo in scena un nuovo spettacolo ma per il momento il contenuto è davvero segreto. Sarà un mix di cose tratte dalla mia carriera; ci saranno cose pescate dagli anni trascorsi con i Pink Floyd ed anche cose nuove. Il 75 per cento del materiale sarà relativo al passato, mentre il resto inedito».
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