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    IL CINEMA DEI GIUSTI - “ANTONIA”, RITRATTO DELLA POETESSA MILANESE ANTONIA POZZI, DIRETTO DA FERDINANDO CITO FILOMARINO, È FORSE LA MIGLIOR OPERA PRIMA ITALIANA DELL’ANNO - E’ UNICO FILM ITALIANO PRESENTATO AL FESTIVAL DI KARLOVY VARY


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    il film Antonia di Ferdinando Cito Filomarino il film Antonia di Ferdinando Cito Filomarino

    Oh, la poesia italiana, l’alta borghesia milanese di prima della guerra, i tempi del liceo Manzoni, i professori che leggono l’Odissea in greco, il suicidio per amore. Oh, il cinema fatto senza le musiche insopportabili di Alexandre Desplat, senza i campi e i controcampi da fiction, senza il piano sequenza alla Dardenne che insegue la nuca dell’eroica fragile protagonista, senza i soliti attori che vediamo in tutti i film.

     

    Ferdinando Cito Filomarino Ferdinando Cito Filomarino

    E’ davvero una bella sorpresa questo Antonia., ritratto della poetessa milanese Antonia Pozzi, diretto da Ferdinando Cito Filomarino, prodotto da Luca Guadagnino, unico film italiano presentato in questi giorni al festival di Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca, e probabilmente miglior opera prima italiana dell’anno per rigore di messa in scena, struttura narrativa, desiderio di non fare il cinemino all’italiana, ma di sentirsi parte di un cinema d’arte maggiore, portoghese, tailandese o milanese che sia.

     

    il film Antonia di Ferdinando Cito Filomarino il film Antonia di Ferdinando Cito Filomarino

    Da qui la scelta di chiamare come direttore della fotografia Sayombhu Mukdeepron, l’occhio del cinema di Apitchapong Weeresethakul, come scenografo Bruno Duarte, lo scenografo di Miguel Gomes, di non usare musica se non un pezzo di Piero Ciampi che spezzerà il ritmo del film e commenterà una scena di masturbazione della protagonista, e soprattutto di non usare attori noti, ma volti mai visti, come la strepitosa Linda Caridi che interpreta la giovane poetessa milanese che morirà sucida.

     

    il film Antonia di Ferdinando Cito Filomarino il film Antonia di Ferdinando Cito Filomarino

    E’ notevole anche la scelta di non declamare i versi della poetessa come momenti alti, di solito i film sui poeti crollano quando arriva il momento rock della poesia letta, ma di farci leggere a noi i diari della ragazza, di costruire il suo personaggio mettendolo al centro di una Milano alto-borghese anni venti e trenta che la forma e la fa esplodere nella sua ricerca poetico-letteraria e nella sua ricerca di una identità sessuale ancora non chiarita.

     

    Magari, essendo un’opera prima, il film di Cito Filomarino soffre un po’ della sua stessa complessa ragnatela di doveri cinematografici, come la sua Antonia spesso non sa spezzare sempre le regole del cinema che si è costruto, ma non si capisce perché festival come Venezia e come Cannes non si siano accorti di un film che è assolutamente fuorni dalla norma all’interno della situazione italiana. Ma così va il mondo. In sala non si bene quando.

     

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