Michele Anzaldi

Andrea Carugati per “la Repubblica”

 

«Sulle nomine Rai non abbiamo toccato palla, e neppure palazzo Chigi. Metto entrambe le mani sul fuoco. I nuovi direttori non li conosciamo, non sono del giro renziano, non li ho mai chiamati al telefono». Michele Anzaldi, deputato dem, in questi mesi è stato la testa di ponte dell' attacco del Pd al Tg3.

 

ANZALDI 1

Ida Colucci, nuovo direttore del Tg2, segue palazzo Chigi. E Luca Mazzà, Tg3, lasciò Ballaro perchè troppo antirenzizano...

«La scelta di Mazzà gli fa onore. La Colucci è vicina all' opposizione».

 

Dice che è stata suggerita da Forza Italia ai vertici Rai?

«Mi auguro proprio di sì, è un modo per rispettare il pluralismo».

 

Fatto sta che la Berlinguer, nel vostro mirino da tempo, ora se ne va.

«Io volevo che restassero i vecchi direttori, ma che rispettassero le regole sui tempi dedicati ai partiti. Ho fatto diversi esposti, pagando di tasca mia, sulla base dei dati dell' Osservatorio di Pavia, il Tg3 penalizzava il Pd».

MATTEO RENZI BIANCA BERLINGUER

 

E quindi via il direttore?

«Campo Dall' Orto rischiava di andare incontro a sanzioni, cosa doveva fare? Ha deciso di darle una trasmissione e ripartire da zero al Tg3. Non ci vedo nulla di sconvolgente, nessuno viene licenziato, tutti promossi».

 

Queste nomine sono parte di un piano editoriale o messe lì un po' a sorpresa senza un disegno, appiccicate?

«Appiccicate. Nell' ultima riunione della Vigilanza i vertici avevano parlato di fine settembre. È stato un grande escamotage comunicativo perché non si parlasse più dello scandalo dei maxi stipendi Rai. Ma vigileremo perché vengano ridotti».

 

campo dall'orto renzi rai

L'opposizione e parte del Pd dicono che è una scelta voluta a palazzo Chigi...

«Di solito i direttori si cambiano quando cambia il governo. Ma non è avvenuto, perché Renzi vuole la politica fuori dalla Rai. E si vede da come il governo viene trattato nei programmi tv».

 

L' Agcom sostiene che l' unico tg sbilanciato a favore del sì al referendum è il Tg1.

«Perché l' Agcom fa uno studio di questo genere adesso? Non siamo in par condicio, ognuno può trattare i temi come crede. Questo studio è uno spreco di soldi pubblici, una brutta pagina per l' Agcom».

 

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