ARAGOSTE
Ieri la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un ristoratore di Campi Bisenzio condannato in primo grado dal tribunale di Firenze per maltrattamenti di animali per aver conservato nei frigoriferi del locale sotto ghiaccio aragoste e granchi vivi con le chele legate. Il processo si era tenuto dopo una denuncia presentata dagli animalisti della Lav e il responsabile del ristorante era stato condannato al pagamento di una multa di 5 mila euro.
LINO BANFI AL BAR DELLO SPORT
2. FELICETTI: E’ CAPACE DI SOFFRIRE: ORA E’ IN GIURISPRUDENZA
Marco Gasperetti per il Corriere della Sera
«La decisione della Cassazione è un grande passo in avanti verso la considerazione e l' uguaglianza giuridica degli animali», esulta Gianluca Felicetti, vegano e presidente della Lav.
Per quale motivo?
LINO BANFI AL BAR DELLO SPORT
«Perché anche astici, granchi e aragoste non sono considerati più come oggetto di alimentazione, ma animali capaci di soffrire e di consapevolezza».
Studi di grandi università Usa e canadesi dicono il contrario
«Vecchi studi. Non esiste più l' insostenibile leggerezza dell' aragosta. Sono animali anche loro, dicono gli scienziati, e devono essere rispettati e non maltrattati con le chele legate, agonizzanti nel ghiaccio».
GIANLUCA FELICETTI
Ora sarà più complicato commercializzarli?
«Come animalisti, speriamo proprio di sì».
Ma al mondo non ci siete soltanto voi
«E infatti rispettiamo anche chi non è vegano».
Anche perché in natura i carnivori esistono.
«Sì, ma non possono scegliere. Io come uomo posso, il mio gatto purtroppo no».
E al gatto che cibo dà?
ARAGOSTE 2
«Carne e pesce. Sperando che inventino qualcosa, come per i cani, per renderli vegani».
3. PIERANGELINI: «CUCINO MA HO RISPETTO E PENSO ANCHE AI POLPI»
M.Ga.per il Corriere della Sera
Fulvio Pierangelini, han vinto le aragoste?
«Basta con le aragoste, vi prego. Parliamo di sogliole, acciughe, sardine, polpi, gamberetti».
Parliamone, devono soffrire in pentola?
«Meritano assoluto rispetto e di essere cucinati nel modo migliore. Nessun oltraggio, sono il nostro cibo quotidiano. Però facciamola finita con l' ipocrisia. Morire tagliati, asfissiati, sparati, sgozzati non credo sia più piacevole che finire nel ghiaccio o nell' acqua bollente».
fulvio pierangelini
E lei come si comporta?
«Grande rispetto per carne, pesce, vegetali».
Vegetali?
«Sono viventi, soffrono anche loro. Guardi come diventa una patata che ha dimenticato da un mese. E poi, oltre all' estetica, c' è l' etica del piatto. Io non rappresento mai un cadavere, cerco di sublimarlo. L' animale e il vegetale hanno una dignità che va rispettata. Il mio motto è elevare il sacrificio e smetterla con odiose discriminazioni, come quella del polpo».
Il polpo?
«Sì, si parla della solita aragosta e poi ci si dimentica che si consiglia di sbattere il polpo ancora vivo per un quarto d' ora sugli scogli. Altro che ghiaccio...».
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