MARCHINI
Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera”
In quattro per due posti. Virginia Raggi, Roberto Giachetti, Giorgia Meloni e Alfio Marchini. Da qui al 5 giugno, si decide il voto di Roma.
Marchini, quante chance ha di andare al ballottaggio?
«I dati su ogni municipio ci confermano che la partita è aperta. Aggiunga un 10% di indecisi: i giochi si faranno gli ultimi giorni».
Perché quello per lei sarebbe «l' unico voto utile»?
«Perché su una cosa tutti i sondaggisti sono concordi: siamo gli unici che possono vincere al ballottaggio contro la Raggi. Ed io voglio vincere per cambiare questa città. Dare il voto a Giachetti vuol dire regalare Roma al M5s».
MARCHINI BERLUSCONI
Per Giachetti è sceso in campo anche il premier Renzi in prima persona...
«Ormai è evidente: il partito di Palazzo Chigi è entrato in una lunga e spregiudicata campagna elettorale. Giachetti, che stimo umanamente, non esiste politicamente. Esiste Renzi».
Renzi o il Pd?
«Oggi è un unicum. Le istituzioni si sono fatte partito con Giachetti che fa la campagna con il viceministro De Vincenti, promettendo i soldi di tutti gli italiani per recuperare consenso elettorale».
alfio marchini (2)
Eppure nel 2013 la votarono anche elettori di sinistra. Che fa, ora attacca il Pd?
«Il popolo della sinistra, che conosco bene, non è Renzi».
Cosa rinfaccia al premier?
«Si cambia l' Italia se si cambiano le grandi città. A Roma invece si cambia faccia affinché nulla cambi».
La vicenda di Parma e il «mi dimetto se me lo chiede Grillo» crede che possa influire sul voto alla Raggi?
«Sì. I romani non hanno bisogno del portavoce di un movimento, ma di un sindaco che abbia dimostrato capacità di risolvere problemi e riorganizzi la città intorno ai quartieri».
marchini arriva con la peugeot
Perché mai i romani dovrebbero fidarsi di lei?
«Perché in tre anni non li abbiamo traditi. Abbiamo scoperto affittopoli e svendopoli, abbiamo combattuto al fianco dei lavoratori e se oggi si vota è merito nostro. Fosse stato per Meloni e Raggi oggi avremmo ancora Marino».
I sondaggi su di lei, però, sono contrastanti
«C' è chi si accontenta di vincere nei sondaggi. Noi vogliamo vincere e ridare una speranza di futuro ai giovani».
MARCHINI BERLUSCONI
Intanto sui social si parla solo della sua Ferrari…
«Le rispondo con una battuta che mi hanno fatto in una periferia, a Torre Angela: "A Marchi' non sanno più a che attaccarsi. Stanno a rosica'!" ».
Se non andasse al secondo turno, per chi voterebbe tra Raggi e Giachetti?
«Al ballottaggio ci andiamo noi e vinciamo».
Quello con Berlusconi, e in parte minore con Storace e la Mussolini, è stato un abbraccio mortale?
«Berlusconi è stato una felice sorpresa. Ha aderito con coraggio al nostro progetto civico senza porre la minima condizione. Ha capito che i romani vogliono qualcuno che gli sistemi le strade, li liberi dal traffico e dal degrado e che renda sicura e efficiente la capitale».
Spostandosi a destra, ha perso il voto moderato?
GIACHETTI RENZI
«Siamo e restiamo l' unica vera proposta civica nata a Roma e per Roma. Un' alleanza tra liberi con le proprie identità».
Se non vince pensa ad una prospettiva nazionale?
«Gli altri usano Roma come un taxi e non mollano i loro comodi scranni parlamentari, per me l' impegno per Roma è una scelta di vita».
Oggi presenterà la squadra? Ci sarà Bertolaso?
«Sì. Coordinerà un gruppo di grandi professionisti che hanno dato la loro disponibilità gratuita ad occuparsi di Roma. Non cercano assessorati o poltrone: la società civile è viva e lotta con Roma».
VIRGINIA RAGGI IN BICICLETTA
Nessun politico?
«Non demonizzo i politici e prima del voto daremo il quadro finale. Intanto il nostro dream team è al lavoro».
Un nome nuovo?
«Quello di Francesco Karrer: ci aiuterà a rivedere l' assetto urbanistico che sarà strettamente connesso con la rivoluzione dei trasporti».
MARCHINI MARCHINI