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DAGONOTA
Il fondo Elliott non è soddisfatto di come vanno le cose in Tim. Genish delude il mercato e il presidente Fulvio Conti è uomo di compromesso. Perplessità su una eventualità di Gubitosi AD in quanto è giudicato più ragioniere che manager. Paul Singer, boss di Elliott, e Alberto Nagel di Mediobanca si sono visti. Hanno discusso di Tim, Mediobanca e Generali. Che ne pensa Bollorè, primo azionista di Tim e di Mediobanca?
ARIA DI BUFERA IN TIM. ELLIOTT STUDIA L’AFFONDO SU GENISH
AMOS GENISH
Ieri Tim ha chiuso la giornata di Borsa in deciso calo. La flessione dell’1,67% a 0,6 euro è stata alimentata dalle ipotesi di un nuovo cambio alla guida della società, che in Piazza Affari viaggia attorno ai minimi da 5 anni. Secondo indiscrezioni di stampa, il fondo Elliott potrebbe mettere alla porta l’ad Amos Genish e non avrebbe intenzione di monetizzare parte della quota dell’8,8% di Tim coperta da un derivato che gli consente di guadagnare nonostante i ribassi in Borsa.
Secondo il Fatto, che cita fonti qualificate, i rapporti tra il fondo di investimento Usa e l’amministratore delegato di Telecom Italia «è pessimo», il che si somma con i risultati di bilancio deludenti. Nei cda, insomma, ormai volano gli stracci. Fuori Genish, Elliott potrebbe pensare anche a un’uscita strategica, con un obiettivo: conquistare Mediobanca e Generali.
alberto nagel vincent bollore bollore de puyfontaine