• Dagospia

    ARRIVA IL MONDO FATATO DI DISNEY IN ITALIA E LA PRIMA COSA CHE FA? LICENZIA CENTINAIA DI PERSONE! METÀ DEI DIPENDENTI DI FOX ITALY, ACQUISITA DAL GIGANTE AMERICANO (12,8 MILIARDI DI UTILI NETTI NEL 2018) FINIRANNO CACCIATI SENZA CERTEZZA DI UN PACCHETTO DI BUONUSCITA. GLI ALTRI? TRASFERITI A FORZA A MILANO, DOPO CHE L'AZIENDA HA INVESTITO MILIONI PER RISTRUTTURARE UNA MODERNISSIMA SEDE ROMANA - IL NUOVO MODELLO AMERICANO DI AMAZON E NETFLIX FA PROSELITI, E DESERTIFICA IL MONDO DEL LAVORO


     
    Guarda la fotogallery

     

    DAGONEWS

     

    Il 20 marzo scorso si è conclusa la grande operazione Disney-Fox: il gigante dell'animazione – che controlla anche Marvel, Pixar, Star Wars, ABC, ESPN, i parchi e decine di altre società – si prende il grosso dell'impero di Rupert Murdoch.

    topolino topolino

     

    Da noi la notizia è accolta con favore: i dipendenti di Fox Networks Group Italy vengono assorbiti da un grande gruppo globale, che nel 2018 ha registrato 12,8 miliardi di utile netto (record storico, il 50% in più rispetto all'anno prima), e che sta per lanciare un servizio di sicuro successo: Disney Plus, che avrà in esclusiva in streaming tutti i contenuti del gruppo, da Topolino agli Avengers, dai film di George Lucas a Toy Story.

     

    Tra l'altro, l'azienda ha appena trasferito i circa 150 dipendenti in una sfavillante sede appena ristrutturata a Piazza San Silvestro, nel cuore di Roma, un investimento milionario che sembrava un premio per chi ogni giorno manda in onda decine di programmi sui canali Fox (Life, Crime, Animation, Comedy, National Geographic, NatGeo Wild, NatGeo People ecc.).

     

    LA NUOVA SEDE DI FOX A PIAZZA SAN SILVESTRO A ROMA LA NUOVA SEDE DI FOX A PIAZZA SAN SILVESTRO A ROMA

    Invece dopo due mesi arriva la doccia fredda: il 3 giugno Fox Italia comunica il trasferimento di tutti i lavoratori da Roma a Milano, e il 4 luglio deposita una procedura di licenziamento collettivo per 42 persone, quasi tutti nella fascia più ''debole'' (mentre buona parte dei dirigenti riceve lauti pacchetti per trasferirsi).

     

    Non solo: per almeno altre 40-50 persone, secondo i calcoli di chi conosce la situazione, l'obbligo di trasferimento è in realtà un licenziamento mascherato. Infatti per chi ha stipendi bassi, famiglie a carico, compagni con lavoro stabile a Roma, l'opzione di mollare tutto e andare a Milano non è neanche ipotizzabile: tra affitto e trasporti, finirebbero per spendere più di quanto guadagnano.

    LA NUOVA SEDE DI FOX A PIAZZA SAN SILVESTRO A ROMA LA NUOVA SEDE DI FOX A PIAZZA SAN SILVESTRO A ROMA

     

    Facciamo un passo indietro. Fox Italy nasce nel 2003, ed è il primo esperimento in canali ''locali'' del gruppo controllato dalla famiglia Murdoch. L'esperimento è un successo: negli anni arriva a impiegare fino a 300 persone, e lo stesso modello viene replicato in altri paesi in Europa, Asia e America Latina. Da ''Boris'' a ''Extravergine'', appena annunciata, in questo periodo ha prodotto molti programmi, lanciato canali, ampliato e ridotto la pianta organica in base alle esigenze.

     

    Ma, lo riconoscono i lavoratori, sempre con un atteggiamento ''umano''. Ovvero trattative dirette con i singoli dipendenti, cui veniva offerto un pacchetto di uscita, uno ''scivolo'' per rendere il licenziamento più tollerabile. È lo stile americano, o meglio lo era: non c'è la garanzia del posto fisso, ma le ristrutturazioni aziendali non si fanno (solo) sulla pelle dei lavoratori.

     

    topolino mannaro topolino mannaro

    Invece, ora che in Italia al posto dello squalo Murdoch arrivano le principesse del regno fatato di Disneyland, la prima mossa è cacciare brutalmente oltre cento persone, costringendo altre decine alle dimissioni forzate. Già, perché nel piano ci sono anche 62 esuberi nella sede Disney di Milano (su 206 totali). Il caro vecchio Topolino coglie la palla al balzo della riorganizzazione per disfarsi di quei dipendenti che costano di più.

     

    bob iger bob iger

    Sia a Roma che Milano, infatti, l'età media è sui 45 anni, e mentre dirigenti e prime file si sono trovati subito ricollocati, a pagare sono le fasce più ''indifese'', quei dipendenti che pur avendo un know-how di 10-20 anni nel settore, non hanno la forza contrattuale per sopravvivere alle cosiddette ''sinergie''. Senza paracadute, e con l'anzianità vista come disvalore, essendo sinonimo di costi e contributi previdenziali più alti.

     

    Cosa succederà ora? La legge prescrive 45 giorni di trattativa, più altri 30 di negoziati con la Regione Lazio. In poche parole, entro fine settembre partiranno le lettere di licenziamento. I sindacati chiamati per l'occasione a difendere i dipendenti di Fox Italy non potranno fare molto, e gli avvocati con competenza nel settore non sono ammessi ai tavoli.

     

    In tutto questo, si delinea all'orizzonte uno scenario sempre più familiare: giganti americani che fatturano decine di milioni di euro in Italia pur impiegando una manciata di lavoratori, che portano i profitti all'estero e non reinvestono niente sul territorio. Da Netflix ad Amazon, il modello è quello. I profitti schizzano, gli azionisti godono, il lavoro sparisce.

    RUPERT MURDOCH RUPERT MURDOCH

     

     

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport