paulo dybala
Il futuro di Paulo Dybala tiene banco alla Juventus dopo il trasferimento al Tottenham saltato in extremis. La Joya ufficialmente non è più sul mercato, ma i bianconeri sono pronti alla cessione se arriverà l'offerta giusta: i rapporti tra il giocatore e il club si sono guastati dopo le varie vicende di mercato e l'argentino non ha ancora avuto il faccia a faccia con Sarri che chiede da tempo.
La Vecchia Signora aspetta e ascolterà solo offerte dall'estero. Secondo il Corriere dello Sport infatti un trasferimento del giocatore all'Inter è ormai fuori discussione a causa del diktat che il presidente bianconero Andrea Agnelli avrebbe imposto agli uomini di mercato: quello di non rinforzare ulteriormente i nerazzurri, usciti vincitori dalla corsa per Romelu Lukaku proprio contro i campioni d'Italia. Niente scambio quindi con Mauro Icardi:se l'ex capitano nerazzurro arriverà sotto la Mole lo farà solo per soldi cash (70-80 milioni).
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Il futuro di Dybala è quindi come rimpiazzo bianconero o all'estero: sulle sue tracce c'è il Paris Saint Germain, che potrebbe farsi avanti dopo la cessione di Neymar al Barcellona o al Real. L'affare, molto complesso, rischia di potrarsi fino al termine della sessione di mercato.
L'altra strada è quella che porta a Monaco di Baviera. Il Bayern, che gode di ottimi rapporti con la Juventus, ha visto sfumare l'arrivo di Sané dal City a causa di un grave infortunio e sta valutando diversi nomi: tra questi anche quelli di Dybala e dell'interista Ivan Perisic.
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DYBALA
GIANLUCA ODDENINO per la Stampa
Tanto rumore per nulla: Paulo Dybala, Mario Mandzukic, Sami Khedira e Daniele Rugani sono ancora bianconeri.
La campagna d' Inghilterra della Juventus si conclude senza le cessioni volute - anzi sperate - e con un problema in più per Maurizio Sarri. Il nuovo allenatore, già alle prese con una difficile rivoluzione di gioco e di filosofia, ora si ritrova a gestire una rosa extralarge (ben 28 giocatori) oltre che ricca di rebus da risolvere.
icardi wanda nara
Il più complicato è quello della Joya, rimasto a Torino nonostante i tentativi del ds Paratici di mandarlo al Manchester United (per Lukaku) o al Tottenham (in cambio di 60 milioni di euro). Fino all' ultimo la Juve ha cercato di trovare una soluzione al clamoroso caso di mercato esploso una settimana fa per la scelta dei campioni d' Italia di scaricare il proprio numero dieci, ma il nodo dei diritti d' immagine e le esose commissioni richieste dal procuratore dell' argentino hanno fatto saltare l' affare con il club londinese che si era già tutelato con Lo Celso.
ROMELU LUKAKU
Dybala resta così un separato in casa, nonché un gioiello in vetrina. Chiuso il mercato inglese, ora solo Psg o Bayern Monaco (che però sta trattando Perisic) hanno la forza economica per ingaggiarlo e risolvere un problema alla Juve. Altrimenti decollerà l' ipotesi dello scambio con l' Inter per Icardi, anche se dopo la telenovela Lukaku possono essere cambiati i rapporti di forza in questo infinito e avvincente Derby d' Italia.
mandzukic
Un problema in più per Sarri Non mancheranno le riflessioni in questi giorni, anche attorno agli altri «esuberi». Mandzukic ha respinto l' ipotesi Red Devils perché si è sentito coinvolto solo nelle ultime ore (ora si rifà sotto il Borussia Dortmund), mentre Khedira ha rifiutato ogni trasferimento senza una buonuscita e Rugani ha detto no al Wolverhampton dopo aver visto sfumare l' Arsenal (i londinesi hanno preso David Luiz). Paratici sperava di far lievitare il tesoro di mercato dopo le cessioni di Kean e Cancelo, ma adesso deve trovare una soluzione: nelle liste Champions può iscrivere solo 21 giocatori, più il portiere Pinsoglio formato dal club, e di conseguenza ci sono sei giocatori di troppo.
La rabbia e l' orgoglio Escludendo Perin e Pjaca, ancora infortunati, restano comunque quattro tagli da fare e nel mirino ci sono nomi eccellenti. Sarà una corsa contro il tempo in un gioco di incastri per la Juve, anche se tanto o tutto ruoterà attorno a Dybala. La Joya non ha mai nascosto la voglia di restare in bianconero, forte anche della campagna dei tifosi juventini, ma in attesa del confronto con Sarri ha fatto di tutto per non finire in Inghilterra. Un po' perché non considera la Premier il calcio più adatto alle sue qualità, ma anche per il forte spirito argentino che da sempre lo anima. Non a caso ogni 2 aprile l' attaccante 25enne ricorda i veterani e i caduti nella battaglia delle isole Malvinas, contese all' Inghilterra (che le chiamano Falklands) nella famosa guerra-lampo nel 1982, con messaggi nazionalisti sui suoi social. Chissà come sarebbe finita con i tifosi inglesi, ma il pericolo l' ha scampato.
ROMELU LUKAKU
E ora ha ben altri problemi da affrontare e risolvere nella «sua» Juve.