Nino Grasso per http://www.hwupgrade.it
jeremy clarkson nello spot di amazon prime drone amazon
Nel dicembre del 2013 Jeff Bezos di Amazon annunciava che entro pochi anni sarebbero state sdoganate le consegne via drone. Attraverso il servizio Prime Air Bezos sosteneva che sarebbero state possibili consegne in 30 o 60 minuti dall'ordine entro un raggio di 15km dal magazzino per colli non più pesanti di 2 kg. Ai tempi mancavano ancora certificazioni e permessi, ma da allora è stato compiuto qualche passo in avanti.
Amazon ha rivelato gli ultimi aggiornamenti sull'argomento, dopo quasi due anni dai primi annunci in cui aveva mostrato una versione prototipale del piccolo velivolo per le consegne. Le novità sono presentate all'interno di un video niente meno che da Jeremy Clarkson, ex presentatore di Top Gear e adesso collaboratore per Amazon, nel suo noto e dissacrante humour inglese. Clarkson spiega il servizio e mostra il nuovo velivolo.
drone amazon prime 2013
Quest'ultimo è sensibilmente diverso rispetto ai primi prototipi presentati dalla società: è innanzitutto molto più grande e ha un design ibrido a metà strada fra un aeroplano e un quadricottero. Riesce a decollare verticalmente, ma una volta in volo utilizza una modalità orizzontale più efficiente rispetto a quella tipica dei quadricotteri tradizionali. Con le corpose modifiche al design il drone può percorrere adesso circa 25km ad una velocità costante di 90 km/h.
il drone di amazon in volo
drone amazon in volo
Quello mostrato nel video probabilmente non sarà l'unico drone che Amazon utilizzerà per il suo servizio Prime Air. Clarkson afferma che la società è al lavoro su un'intera famiglia di velivoli adattati sulle esigenze specifiche di un luogo particolare e per adempiere diversi compiti. Il presentatore britannico spiega anche il funzionamento del drone, che adotta tutta una serie di tecnologie sia nuove che già diffuse all'interno della categoria.
Quando ancora in volo riesce ad evitare autonomamente eventuali ostacoli nella rotta, mentre quando raggiunge il luogo della consegna scansiona l'ambiente alla ricerca di un punto sicuro per l'atterraggio. Al momento sembra che gli utenti possano marchiare il punto della consegna con il logo di Amazon per facilitare il compito al sistema automatizzato. Il drone così atterra, lascia il pacco e decolla nuovamente.
jeremy clarkson
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Sfruttando le tecnologie di oggi, i droni spedizionieri possono essere usati con disinvoltura solamente in aree rurali. Gli algoritmi di rilevamento degli ostacoli non sono ancora in grado di evitare gli oggetti più piccoli come ad esempio i cavi delle linee elettriche, mentre c'è ancora del lavoro da fare sul fronte burocratico. Insomma, passeranno ancora alcuni anni prima di vedere la tecnologia diffusa in suolo americano, qualcuno in più per vederla anche in Italia.