Valeria Arnaldi per “il Messaggero”
Garze impregnate di sudore dei malati come materiale per l'addestramento. L' odore come traccia da seguire. L' olfatto eletto a strumento per identificare le persone affette da coronavirus. E, dati alla mano, una prospettiva decisamente importante: la capacità di intercettare una persona affetta da Covid, sintomatica o asintomatica, con un' esattezza pari al 95%.
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Già alla prova in vari Paesi europei, i cani anti-covid entreranno presto in azione anche in Italia, per la prima volta. L' addestramento è già avviato e, in alcuni casi, sta per essere terminato: in circa due settimane i cani dovrebbero debuttare all' aeroporto di Cuneo. Il modello è quello finlandese e l' iniziativa è firmata da I-Sec Italia, società di servizi di sicurezza aeroportuale, in collaborazione con la finlandese Nose Academy Oy.
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«Il training si basa sul metodo del riscontro positivo - spiega Barbara Sarfatti, direttore generale I-Sec - Si usano garze passate sul corpo di persone che hanno ottenuto un riscontro positivo al Covid. Ci vengono fornite da laboratori sanitari, con l' autorizzazione dei soggetti. I cani vengono educati a riconoscere lo specifico odore e sono premiati con un bocconcino o un gioco quando riescono a farlo. Il loro olfatto è così sviluppato da consentire di individuare la patologia in ogni caso. L' uso di tachipirina o altri farmaci non li inganna. E non possono confondersi con diverse malattie».
COLLABORAZIONE FINLANDESE
Dalla Finlandia, I-Sec ha fatto giungere in Italia alcuni addestratori per insegnare il metodo ai trainer della società e per coadiuvarli nella selezione dei primi cani. «Non è tanto una questione di razza, quanto di attitudine del cane. È meglio sceglierli già con una forte capacità di discriminazione olfattiva, come quelli usati nella ricerca di persone, ma potrebbero andare bene anche quelli da tartufo».
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La trainer Rossana Rinaldi ha operato la selezione dei cani presso Associazione nazionale Carabinieri e Maxxi Emergenza 118 Piemonte. «A metà gennaio - continua Sarfatti - abbiamo iniziato il training sui primi cinque animali. Occorrono tra quattro e sei settimane. Tra circa due, dovremmo essere pronti a iniziare l' attività con i primi cani e stiamo iniziando ad addestrarne altri. Il progetto pilota sarà all' aeroporto di Cuneo. Riteniamo che questo metodo si possa adottare pure in porti, musei, ovunque ci siano grandi gruppi di persone». Il benessere degli animali è fondamentale. «Vivono a casa con i loro padroni - assicura - e lavorano due ore al giorno.
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Non sono passibili di contagio e non ci sono neppure ricadute comportamentali». Al training ad hoc di cani lavora anche Italpol Vigilanza per formare Unità Cinofile Covid-19 Detection. «L' addestramento è simile a quello dei cani usati per la ricerca di stupefacenti o di esplosivi - afferma Antonio Del Greco, direttore operativo Italpol Vigilanza - l' abitudine alla ricerca viene creata attraverso il gioco. Nel caso dell' anti-Covid, quando fiuta la molecola, l' animale si ferma e si siede a terra, puntando l' obiettivo. Basta far passare il cane lungo una fila di persone e quando riconosce l' odore, si fa uscire l' individuo dalla colonna. I controlli, in questo modo, sono snelli e non invasivi».
MOLTE RICHIESTE
Dimostrazioni sono state effettuate, recentemente, all' aeroporto di Fiumicino e alla stazione Termini, a Roma. «Forte della mia lunga esperienza di Polizia, posso affermare che aeroporti e stazioni sono luoghi ideali per questo tipo di controlli - aggiunge Del Greco - l' esperienza olfattiva del cane, da sola, non basta.
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Occorre addestrarlo al lavoro in presenza di altre persone e con rumori, suoni, campanelli, che sono frequenti in quei luoghi, in modo che poi, entrati in azione, gli animali non si spaventino o distraggano. Anche il conduttore deve lavorare con il cane, occorre circa una settimana di percorso insieme.
L'addestramento dura tra sei e otto settimane. I nostri primi cani saranno pronti tra fine primavera e inizio estate. La mossa successiva sarà cercare di specializzare i cani che di solito usiamo per l' ordine pubblico». Intanto, arrivano le richieste. «Abbiamo contatti già bene avviati in aeroporti, in particolare del Nord Italia - dichiara - e stiamo ricevendo molte richieste da multinazionali».
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