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    ARRIVANO LE VACANZE, CHE INFERNO! - DAI TEST OBBLIGATORI ALLE QUARANTENE, PER CHI VUOLE GODERSI UN PO’ DI RELAX C’E’ UN GROVIGLIO DI REGOLE - L’APERTURA DEI CONFINI REGIONALI NON È DEFINITIVA: IN CASO DI NUOVI FOCOLAI, POSSANO SCATTARE DELLE NUOVE ZONE ROSSE…


     
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    Alberto Abburrà per “la Stampa”

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    Prima è arrivato l' annuncio del bonus vacanze da 500 euro, ora il miraggio degli spostamenti tra regioni. Inevitabile che con la fine del lockdown, il calo dei contagi e il mese di giugno alle porte, gli italiani inizino a sognare le ferie. Ma quella che si trova di fronte un aspirante vacanziero è una babele di regole e divieti, tutta ancora in fase di definizione.

     

    GLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI

    La data chiave per iniziare a capire come potranno svolgersi i viaggi è il 3 giugno. Per quel giorno infatti il governo dovrà decidere quali spostamenti autorizzare all' interno del Paese. L' esecutivo fa sapere che agirà in base ai dati epidemiologici (attesi per oggi), ma i governatori sono divisi. Zaia in Veneto e Cirio in Piemonte dicono di attendere con fiducia la riapertura dei confini per il 3 giugno, Toti in Liguria si è spinto più in là sostenendo che la regione è pronta ad accogliere turisti piemontesi e lombardi. Tutti d' accordo? Macché. Per effetto di un' ordinanza regionale la Sicilia resterà blindata almeno fino al 7 giugno, mentre il presidente sardo Christian Solinas annuncia che per arrivare sull' isola servirà il passaporto sanitario, un documento che attesti la negatività al virus.

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    IL PASSAPORTO SANITARIO

    Nelle intenzioni di Solinas il «certificato di negatività» per arrivare in Sardegna dovrà essere presentato «entro tre giorni dalla partenza», poi l' importo speso per realizzarlo verrà «restituito attraverso servizi presso gli alberghi o prodotti tipici». La proposta ha scatenato polemiche e soprattutto una netta bocciatura del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia che l' ha definita «incostituzionale» perché «una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone».

     

    PROTOCOLLI DI SICUREZZA

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    Un possibile esodo incontrollato da Nord a Sud preoccupa anche il governatore siciliano Nello Musumeci che propone «un protocollo per garantire la sicurezza sanitaria e la tranquillità sociale di chi in Sicilia arriva e di chi in Sicilia vive attraverso la richiesta di garanzie sullo stato di salute di chi arriva». Timori condivisi dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris secondo cui al momento «non ci sono le condizioni per consentire liberamente uno spostamento tra regioni a meno che non si garantisca la previa acquisizione del tampone negativo».

     

    ZONE ROSSE E QUARANTENA

    Il governo prenderà una decisione sui confini regionali entro lunedì e c' è la possibilità che - nel caso di nuovi focolai - possano scattare delle nuove zone rosse. Un' altra ipotesi su cui si sta ragionando con i governatori è quella di consentire i viaggi in Italia disponendo però la quarantena obbligatoria per chi si sposta da una regione all' altra. Una soluzione che servirebbe a evitare movimenti di massa ma che risulta difficile da applicare se si considera che, sempre a partire dal 3 giugno, dovrebbe essere possibile venire in Italia (senza quarantena) per tutti coloro che risiedono nell' area Schengen e in Gran Bretagna.

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    I VIAGGI FUORI DALL' ITALIA

    Il fatto che l' Italia riapra le frontiere e gli aeroporti sancendo quindi il via libera in ingresso agli stranieri non significa però che lo stesso valga per gli italiani che intendono uscire dal Paese. In questo caso è necessario che lo Stato di destinazione abbia rimosso i blocchi nei confronti dell' Italia. E qui la situazione è più articolata. Germania, Francia e Grecia dovrebbero farlo dal 15 giugno altri, come la Spagna, da inizio luglio. In molti Paesi - per esempio in Gran Bretagna - resta l' obbligo dell' isolamento di 14 giorni per chi arriva da fuori, la solita quarantena. E poi c' è l' incognita della ripresa dei collegamenti aerei. Perché senza quelli non si va (quasi) da nessuna parte.

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