Andrea Scutellà per il TIRRENO
PORTO ERCOLE. L’Argentario dedica un parco funerario a Caravaggio e lo fa tra le polemiche. Nel 404º anniversario della morte del geniale pittore, vengono deposti quelli che (forse) sono i suoi resti all’interno dell’arca funeraria commissionata dal Comune di Monte Argentario. Ma sull’autenticità delle ossa e sul valore artistico della tomba le perplessità sono molte. È più un sarcofago che un mausoleo, considerando che il proverbiale monumento funebre del satrapo di Alicarnasso Mausolo aveva una superficie di 130 metri.
cerimonia
«La presentazione è andata molto bene - racconta con soddisfazione il sindaco Arturo Cerulli – c'era tantissima gente, e testate giornalistiche e televisive. Complimenti a tutti quelli che hanno collaborato». Oltre i sorrisi, però, c’è la questione della veridicità dei resti. E qui il sindaco glissa: «Io non ero presente quando Caravaggio è morto, né sono un esperto di ossa. Io penso che siano vere, come sono vere in tante altre situazioni simili. Quando vedo le reliquie dei santi io ci credo che sono vere. Ma quando sono morti non c’ero io e non c’era nemmeno il prete».
Si tratta di un monumento funebre alla probabilità, dunque. Oppure di una questione di fede. In ogni caso è una riuscita operazione di marketing turistico. «Purtroppo l’anniversario della morte del Caravaggio è il 18 luglio, quando il turismo c’è già - aggiunge il sindaco - se fosse morto in bassa stagione sarebbe stato meglio».
L’iniziativa è costata, tra spese di promozione e spese di realizzazione, 65mila euro. «Il Comune ha finanziato un’opera fantastica, solo l’arca funeraria costerebbe 70-80mila euro, noi l’abbiamo pagata appena 15mila» rivendica orgogliosamente Silvano Vinceti, l’uomo che ha diretto le ricerche.
Porto-Ercole progetto mausoleo di Caravaggio
L’annuncio trionfale del ritrovamento dei resti è dell’estate 2010, a ridosso del 400° anniversario della morte del pittore. Il 4 luglio le ossa venivano trasportate a bordo del brigantino Barbarossa di Cesare Previti a Porto Ercole, dopo essere state analizzate da un’équipe di esperti guidata da Vinceti. I resti sarebbero stati individuati tra gli altri 200 scheletri umani presenti nell’ossario della Chiesa di Porto Sant’Ercole, dove sarebbero stati trasportati dal cimitero della frazione di Monte Argentario nel 1956. Attraverso gli esami del terreno e del carbonio 14 gli esperti avrebbero individuato una rosa di scheletri con caratteristiche simili a quelle di Caravaggio. Poi il test del Dna che avrebbe confermato la compatibilità - con una probabilità compresa tra l’85 e il 90 per cento - con alcuni discendenti della famiglia Merisi, il cognome di Caravaggio.
caravaggio_frammenti_ossei
Vinceti sembra profondamente convinto della veridicità delle sue ricerche anche se precisa che «la scienza prevede un ragionevole dubbio». Tomaso Montanari, invece, docente di Storia dell’Arte all’Università di Napoli e collaboratore del Fatto Quotidiano, definisce «risibile» la ricerca dello studioso. «Sono sicuramente ossa umane, ecco cosa possiamo dire. Questi ricercatori hanno scelto persone a caso con il cognome di Merisi e hanno supposto che discendessero dal pittore». Vinceti ha già querelato Montanari e adesso annuncia: «Lo sfido a un pubblico dibattito nella piazza di Porto Ercole». Lo storico dell’arte risponde che raccoglierà il guanto solo «quando la ricerca verrà pubblicata su una rivista scientifica seria».19 luglio 2014
TOMASO MONTANARI - IL FATTO
Caravaggio a Porto Ercole: la costosissima farsa delle ossa ritrovate
Il sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli (ex comunista, ora Nuovo Centro Destra) ha una bella faccia tosta: quella che gli ha consentito di candidarsi al Parlamento di Strasburgo con il memorabile slogan “Maremma Europea!”; la stessa faccia che, tra una settimana, gli permetterà di inaugurare senza ridere il Parco Funerario di Caravaggio. Ma andiamo con ordine.
le ossa di caravaggio
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, morì a Porto Ercole il 18 luglio 1610. A speculare sul quarto centenario dell’evento, nel luglio 2010, arriva la notizia che nella cittadina dell’Argentario ne sarebbero state trovate le ossa. A sostenerlo è un pittoresco personaggio: il pubblicista Silvano Vinceti (un passato in Forza Italia, vicino a Denis Verdini), presidente del sedicente Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali (un’associazione privata). Gli argomenti sono risibili: e infatti non sono poi mai stati pubblicati su una rivista scientifica. Non si è, infatti, condotta una campagna storico-archeologica sulle aree cimiteriali in cui poté essere sepolto il corpo dell’artista, e ci si è limitati a sottoporre ad analisi i resti umani che emersero per caso nel 1956 durante uno scasso superficiale effettuato per realizzare un minuscolo giardino.
caravaggio deposizione
Bisognerebbe dunque pensare che, per l’appunto, un ritrovamento casuale avesse restituito – tra tutte quelle risultanti da secoli e secoli di inumazioni – proprio le ossa di Caravaggio. Come trovare un ago tra i resti di un pagliaio distrutto: praticamente un miracolo. Il vero miracolo è che qualcuno dia retta a Vinceti. Dopo un’analisi del dna che avrebbe stabilito una “compatibilità all’85 per cento” tra quelle povere ossa anonime e alcuni italiani di oggi che si chiamano Merisi, questi afferma che il riconoscimento è sicuro, e il 3 luglio 2010 riporta trionfalmente le ossa a Porto Ercole: sul veliero di Cesare Previti, che gli sta accanto gongolante. Una carnevalata per i più ottimisti, una vera e propria truffa per i più critici: uno studio recente di un biochimico dell’Università di Napoli ha smontato le presunte certezze scientifiche, facendo notare che la compatibiltà del dna di uno scimpanzè con quello umano è più alto dell’85 per cento sbandierato da Vinceti.
Ma Vinceti ha completamente sedotto il sindaco Cerulli. Il quale lo ha nominato presidente della neocostituita Fondazione Caravaggio, gli ha assegnato un alloggio gratuito in un edificio del Comune e (con delibera n. 100 del 20 giugno scorso) gli ha elargito 65. 355, 63 euro per realizzare un’orrenda megatomba per Caravaggio, nel cuore di Porto Ercole. La delibera (un capolavoro, nel suo genere) giustifica questa emorragia di denaro pubblico con la risonanza mediatica dell’evento: “Per questo anno è prevista l’inaugurazione del Parco Funerario Monumentale dove saranno collocati i resti ossei del pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio, con la presenza della Ccn (la Cnn, si suppone) e di altre emittenti nazionali e internazionali”. Ma il contribuente dell’Argentario non se la cava così a buon mercato.
4 caravaggio
Il 23 giugno un’altra delibera approva la spesa di altri 40mila euro tondi tondi per i “lavori di sistemazione di un’area a verde per posizionamento di un’arca funeraria in memoria del pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio”. E non basta ancora. Visto che “in occasione della prossima inaugurazione del suddetto monumento si ritiene necessario dover procedere all’acquisto di alcune pubblicazioni sulla vita dell’illustre pittore da offrire in omaggio alle autorità che presenzieranno alla cerimonia” (ovvio no?), il 18 giugno il Comune determina di acquistare “200 copie del volume L’Enigma Caravaggio e 200 copie del volume Porto Ercole Ultima Dimora, tutti corredati di fascetta e segnalibro, al costo complessivo di euro 4.400,00. Domanda facile facile: chi sarà l’autore di questi imperdibili best-seller? Ma Vinceti, perbacco!
Finisce qua la costosissima farsa dell’Argentario? No, perché oltre a massacrare la storia e la scienza, il cosiddetto parco funerario sfigurerà pure Porto Ercole, perché l’“arca funebre” è ovviamente “una cagata pazzesca” (per fare una citazione), come dimostra il bozzetto reso noto dall’amministrazione: una specie di scenografia da congresso socialista dell’era Craxi, con tanto di sarcofago in marmo e riproduzione in bronzo (poi colorato) della Canestra di frutta dipinta da Caravaggio. Il quale si rivolterà nella tomba: ma non in quella, che conterrà invece le ossa di chissà quale povero cristiano, morto a Porto Ercole in tempi meno grotteschi di questi.
Il Fatto Quotidiano, 12 luglio 2014