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    “ARU NON È IN CONDIZIONE. PERCHÉ PORTARLO AL TOUR?” – BEPPE SARONNI SENZA PIETA’ SUL RITIRO DALLA GRANDE BOUCLE DEL CICLISTA SARDO: "SOTTO L’ASPETTO DEL CARATTERE NON È FORTISSIMO. NELLE DIFFICOLTA’ LUI CROLLA”- IL CORRIDORE: “NON SO COSA HO” – BARTOLETTI: "NON È BELLO VEDERE FABIO ARU ALLONTANARE RABBIOSAMENTE LA TELECAMERA MA È ANCORA MENO BELLO VEDERLO…"


     
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    Dal profilo Facebook di Marino Bartoletti

     

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    Non è bello vedere Fabio Aru allontanare rabbiosamente la telecamera che riprende la sua agonia sportiva in fondo al gruppo. Non è bello vederlo abbandonato in compagnia della Voiture Balai, il cosiddetto "camion scopa", ultimo compagno di un Tour sfortunato.

     

    Ma è ancora meno bello vederlo insultare gratuitamente (anche da chi, del suo Team, non si trovava su Marte quando lo hanno iscritto - probabilmente in maniera imprudente - alla corsa francese). Aru è, prima di tutto, una persona rispettabile: e la fatica dello sport dovrebbe aumentare, non annientare questo rispetto. Chi ama il ciclismo devi trovare il modo di stargli vicino. Può dare ancora tanto. Forza Fabio. Ajò!

     

     

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    SARONNI SUL RITIRO DI ARU

    Da gazzetta.it

     

    A 121 km dall’arrivo, quindi neanche dopo 40 pedalati, Fabio Aru scende di sella e si ritira. Tre giorni fa, l’attacco in salita durato sette chilometri, un raggio di luce; sabato 20’ di ritardo. E ora lo sloveno Pogacar perde l’unico scalatore vero che gli doveva stare vicino. Inizia il palleggio di responsabilità e Beppe Saronni, testimonial della squadra ma senza incarichi tecnici e operativi, attacca in televisione la gestione sportiva del team:

     

    “Con la condizione che ha, Aru non doveva essere convocato per correre il Tour, era chiaro da settimane. Qualcuno tra preparatori e allenatori dovrà risponderne, perché Aru non era in condizione. Abbiamo perso l’unico corridore che doveva stare vicino a Pogacar.

     

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    Quando fisicamente e muscolarmente l’atleta si trova a soffrire, alcuni trovano la lucidità e la forza per reagire, Fabio, invece, non fa così. Sotto l’aspetto del carattere non è fortissimo. Nella difficoltà non si dà coraggio, lui purtroppo crolla mentalmente e moralmente e rende tutto più difficile. È chiaro che qui c’è una forte componente caratteriale”.

     

     

    SENZA ALIBI

    Dopo la tappa, lo stesso Fabio è davvero demoralizzato: “Non so proprio cosa mi stia succedendo e questa cosa mi fa soffrire. Mi ero avvicinato a questo Tour non per fare classifica, ma per aiutare Pogacar e magari per inseguire qualche soddisfazione personale se ne avessi avuto l’occasione. A parte il Lombardia, venivo da una serie di buone prestazioni e i miei valori erano i migliori degli ultimi 3 anni. Quindi non so proprio spiegare il motivo di questo calo”.

    saronni saronni

    FABIO ARU FABIO ARU aru aru

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