1 – DECAMERONE OGGI CELESTINI BARZELLETTIERE DAL LIBRO AL PALCO
Rodolfo di Giammarco per “la Repubblica - Roma”
ascanio celestini barzellette
Ascanio Celestini ha creato uno spettacolo, "Barzellette", in scena da martedì al teatro Vittoria per il Romaeuropa Festival, montando assieme una quarantina di storielle tra tutte quelle pubblicate nel proprio libro- vademecum- antologia Barzellette uscito quest' anno per i tipi di Einaudi.
In un' ora e venti minuti il raccontatore teatrale che s' è guadagnato una popolarità vastissima con epopee di gente qualunque, di vittime della storia, di sbandati e vagabondi, di figure di senzatetto e senza credito, ha strutturato un Decamerone contemporaneo né boccaccesco né sboccacciato che narra vari sistemi odierni del linguaggio dei nostri giorni, della tradizione rielaborata del ridere, del far ridere, del suscitare una risata di mente o di pancia. Un' impresa che nel 2019 deve per forza superare le soglie degli umorismi da camera dei grandi comici borghesi, che si ponevano a volte dei limiti edulcorati.
« Il personaggio che sciorina un suo repertorio di barzellette è un ferroviere che per metà della sua vita lavorativa opera in una stazione terminale dove arrivano e ripartono i convogli, e per l' altra metà dell' esistenza viaggia sui treni. Il suo divertimento consiste nel raccogliere una collezione infinita di battute, freddure, motti di spirito e microstorie fulminanti che sono farina del suo sacco, o repertorio del capostastazione, o amenità orecchiate dai viaggiatori» spiega Celestini.
ascanio celestini 3
Ma non sempre si tratterà di witz alla Campanile, fa intendere.
« No. Si parla di tutto. I contenuti possono toccare o anche solo sfiorare temi riguardanti la vita e morte, come ad esempio la strage di Bologna, la tragedia di Auschwitz, non limitandosi a un' antropologia spietata e irresistibile sui preti, sui carabinieri, sulle suore, e magari anche su Dio».
Il lessico di Celstini non ha regole. «Utilizzo le parole, la comunicazione verbale che è di volta in volta più adatta. Non punto alla scurrilità, ma se c' è bisogno di un' espressione bassa, non adopero ripuliture. Può subentrare anche qualche forma di violenza oratoria, a patto che sia giustificata dalle tipologie coinvolte, dagli ambienti evocati, e che lo sconfinamento sia al servizio questa letteratura orale tascabile».
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Poi c' è il problema di chi deve ridere, e di cosa. « Io non devo partecipare all' euforia. È il pubblico che, all' occasione, può lasciarsi andare al sorriso. Le barzellette danno luogo a una cultura che è un gioco. Può funzionare così così da soli, quando uno le legge. Il vero meccanismo scatta dal momento che si è in due o in gruppo. È un sistema aperto, che si modifica continuamente già nella trasmissione, e le tipologie dei personaggi possono assumere più aspetti e significati da un racconto all' altro.
Le barzellette su Silvio Berlusconi e su Matteo Salvini - continua il 47enne autore, attore e scrittore romano - cambiano con i contesti. Il pericolo del bosco e del buio produce storture favolistiche che mutano facilmente da un' epoca all' altra».
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E c' è inoltre l' interrogativo suscitato da insiemi sociali. « Omosessuali, neri o donne facili non devono dar luogo a storielle inutilmente offensive. Poi c' è la delicatezza da usare citando gli ebrei.
nicole kidman oggi
Moni Ovadia lo fa. Quando l' ho fatto io, a Milano alcuni ebrei sono usciti dalla sala. Ma il mio è umorismo senz' alcuna volgarità» .
2 – SULL'ISOLA CON NICOLE
Brano di Ascanio Celestini dal libro “Barzellette”, edito da Einaudi nel 2019 - pubblicato da “la Repubblica - Roma”
nicole kidman
Ci sta la solita nave da crociera che naufraga. Sull' isola deserta si trovano Nicole Kidman e un marinaio. Al capostazione piace tanto la Kidman. Viene dall' Australia come la salma del Carcamano. Vabbè Insomma si trovano su quell' isola e dopo alcune ore di preoccupazione si accorgono che il posto è accogliente. Il mare è pieno di pesci, la frutta è in abbondanza, il clima è ottimo e trovano più d' una sorgente d' acqua potabile.
nicole kidman mangia insetti
Non gli manca nulla. Passa qualche giorno e l' attrice di Hollywood si rivolge all' altro sopravvissuto: "Caro, io sono ancora una donna giovane e bella. Tu sei l' unico uomo su quest' isola. A me non dispiacerebbe fare l' amore, se vuoi". L' uomo accetta volentieri la proposta e fanno l' amore per più di un mese. Poi il marinaio prende coraggio e le dice: "Nicole posso chiederti se mi concedi di chiamarti Mario?".
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La diva pensa che sia una specie di gioco di ruolo e accetta. Lui sorride e aggiunge: "Potresti fare la voce da uomo? Insomma, rivolgerti a me come fossimo due vecchi amici che chiacchierano al bar o, meglio ancora, nello spogliatoio della palestra?". Nicole pensa che il gioco diventa più trasgressivo, ma non ha niente in contrario e gli dice con voce virile: "Allora, vecchio mio, come va la vita?". E il marinaio: "Uno schianto, vecchio mio, è un mese che mi scopo Nicole Kidman!".
ASCANIO CELESTINI ascanio celestini in achille tarallo ascanio celestini