Estratto dell'articolo di Laura Larcan per “il Messaggero”
mattarella macron louvre
La fase del dialogo "costruttivo" avviato cinque mesi fa comincia a prendere i connotati di un piano operativo. Le strette di mano, in sostanza, possono passare alla carta dei tavoli d'ufficio. Un passaggio strategico per riportare in Italia le sette opere d'arte antica "rapite", trascinate dell'oblio del mercato illecito e finite nella collezione del Museo del Louvre di Parigi. Entro le prossime settimane potrebbero essere definiti i contorni dell'attività di recupero.
«La trattativa per la restituzione delle opere è entrata nella fase conclusiva», fanno sapere dal Ministero della Cultura.
sergio mattarella con emmanuel macron al louvre davanti alla gioconda
Per la tempistica si parla di prossimi mesi, probabilmente per l'autunno. E allora «linverno del nostro scontento è diventato gloriosa estate», per citare il Riccardo III di Shakespeare. Prende corpo, dunque, il piano stimato per avviare le procedure di rientro, tra diplomazie, attività legali, supporto tecnico da parte dei Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale. Traguardo ipotetico, il prossimo mese di ottobre. Ma il condizionale resta doveroso.
IL "TESORO RAPITO" In ballo, reperti preziosi come una bella testa di Eracle di epoca etrusca, una coppia di nereidi (tutto risalente al V-III secolo avanti Cristo), un'anfora del V secolo a.C. attribuita al cosiddetto Pittore di Berlino, due vasi greci del cosiddetto Pittore di Ixion del IV secolo a.C. e alla maniera del Pittore di Antimene sempre del IV secolo a.C., fino ad un architrave medievale che ornava la Chiesa di San Nicola ad Avezzano, in provincia dell'Aquila.
anfora del pittore di berlino
(...) «Sono lieto che una grande istituzione culturale come il Louvre riconosca la richiesta da me inoltrata», aveva dichiarato il ministro Gennaro Sangiuliano qualche giorno fa, a commento dell'articolo pubblicato dall'autorevole Le Monde in cui si confermava la notizia dell'Italia pronta e operativa a chiedere al Louvre la restituzione di sette opere antiche probabilmente frutto di saccheggi prima della loro acquisizione da parte del museo.
IL VASO ANTICO DEL PITTORE DI IXION
La delicata operazione diplomatica aveva preso forma lo scorso febbraio in occasione dell'incontro dell'inquilino del Collegio Romano a Parigi con la direttrice del museo Laurence Des Cars per la preparazione della mostra Napoli a Parigi con opere del Louvre e del Museo di Capodimonte. «In quell'occasione - spiegava Sangiuliano - abbiamo presentato un accurato dossier predisposto dagli uffici competenti del Ministero della Cultura su alcuni reperti archeologici attualmente nelle collezioni del museo francese trafugati e illecitamente esportati dall'Italia, ponendo la questione della loro restituzione. Ne è scaturito un dialogo costruttivo, tuttora in corso, tra il Ministero della Cultura e il museo francese, con il comune obiettivo della tutela del patrimonio culturale e della lotta al traffico illecito dei beni culturali». Dal canto suo, Laurence des Cars aveva detto chiaramente a Le Monde: «Opere di dubbia provenienza sono una macchia nelle collezioni del Louvre. Dobbiamo prenderne atto e fare un esame con rigore e lucidità».
sergio mattarella emmanuel macron al louvre di parigi
museo del louvre