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    ISIS? RINGRAZIATE GLI STATI UNITI - ASSAD DICE QUELLO CHE TUTTI PENSANO: “L'ISIS? NON È NATO IN SIRIA MA È UN PRODOTTO DI AFGHANISTAN E IRAQ. D'ALTRA PARTE SONO STATI GLI AMERICANI A LIBERARE AL BAGHDADI DAL CARCERE DI CAMP BUCCA…”


     
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    Enrico Caporale per “la Stampa”

    putin assad putin assad

     

    «L'Isis? Non è nato qui in Siria ma è un prodotto di Afghanistan e Iraq. D'altra parte sono stati gli americani a liberare Al Baghdadi da Camp Bucca (il carcere militare a sud di Bassora in cui l' attuale Califfo è stato rinchiuso nel 2004, ndr).

     

    A parlare è il presidente siriano Bashar al Assad, che in un' intervista al Tg1 precisa: «Di recente anche l' ex premier britannico Tony Blair ha ammesso che l' intervento in Iraq ha contribuito alla nascita dello Stato Islamico». Assad si dice poi afflitto per le stragi di civili che hanno sconvolto Parigi e definisce l' uccisione di persone innocenti «un crimine orribile che in Siria conosciamo molto bene, da quasi cinque anni».

    obama netanyahu assad isis 1 obama netanyahu assad isis 1

     

    Il raiss parla anche della difficile transizione in Siria e dei colloqui di pace che si sono tenuti a Vienna la settimana scorsa. «Se i siriani vorranno nuove elezioni presidenziali - dice - non traccerò nessuna linea rossa per impedirle. L'esito principale dei colloqui di Vienna è che tutto ciò che accadrà nel processo politico dipenderà dalle decisioni dei siriani. Io non farò altro che sedermi accanto ai leader dell' opposizione, e insieme presenteremo il nostro programma. Se i cittadini sceglieranno me come presidente, allora il Paese avrà un buon futuro.

     

    AL BAGHDADI CON IL ROLEX AL BAGHDADI CON IL ROLEX

    Ciò che sarebbe sbagliato è che io restassi agganciato al potere contro il volere del mio popolo. Ripeto, il futuro mio e della Siria dipenderà solo dai siriani». Assad, però, ci tiene a sottolineare come «nessun processo politico potrà iniziare se prima non saranno distrutti i terroristi».

     

    Ed è proprio su questo punto che c' è piena sintonia con Vladimir Putin. «I russi - conclude il presidente siriano - capiscono bene la situazione. D'altra parte hanno con noi relazioni storiche». Insomma, l'asse col Cremlino è solido. Quello con gli americani, se mai c' è stato, sembra perduto.

     

     

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