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L. D. per “il Sole 24 Ore”
L'aumento di capitale da 2,5 miliardi del Monte dei Paschi di Siena va fatto. A dare il suggerimento di votare a favore del rafforzamento patrimoniale sono i due principali proxy advisor globali, Iss e Glass Lewis, che hanno fornito le loro indicazioni di voto agli investitori istituzionali in vista dell'assemblea dei soci che il prossimo 15 settembre dovrà decidere sulla ricapitalizzazione.
Il voto "a favore" del rafforzamento da parte dei due proxy era di fatto scontato, visto che l'aumento è questione di "vita o di morte" per il Monte. La richiesta arriva direttamente dalla Banca Centrale Europea e la sua realizzazione è necessaria per tenere gli indici patrimoniali della banca al di sopra dei requisiti minimi previsti ed evitare di finire in risoluzione. Così come scontata sarà l'approvazione assembleare, visto che la maggioranza assoluta del capitale della banca (64%) è in mano al Tesoro.
L'indicazione dei proxy è rivolta agli investitori istituzionali, che però valgono meno del 10% del capitale. Ed è comunque un segnale, anche se indiretto, di supporto al management, poichè il consiglio di voto favorevole non interessa solo l'aumento di capitale ma anche alcune modifiche allo statuto considerate non negative per gli azionisti.
«L'operazione è supportata da una motivazione convincente», spiegava il proxy Iss nel suo report. Iss non dimentica di sottolineare che la ricapitalizzazione da 2,5 miliardi corrisponde a oltre sette volte l'attuale capitalizzazione di Mps, e causerà una significativa diluizione. Ciò detto, la motivazione della ricapitalizzazione rimane, visto che le «risorse dell'aumento saranno utilizzate per rafforzare la posizione finanziaria della banca e realizzare il nuovo piano industriale».
Meno scontato, invece, sarà il supporto da parte dei piccoli soci, che si vedranno diluire fortemente nel capitale. Dopo aver chiesto un rinvio dell'aumento a tempi di mercato più favorevoli, l'Associazione dei piccoli azionisti ha fatto sapere in una lettera che voterà contro tutti i punti all'ordine del giorno.
Da parte dei piccoli soci, che lamentano il drastico calo di valore delle azioni (ieri il titolo ha chiuso a 32 centesimi, in discesa del 3,8%, con un calo del 60% in sei mesi), non è da escludere peraltro che arrivino nuove richieste danni. Intanto la banca procede nel piano di uscite. «I 3.500 esuberi concordati li stiamo gestendo con pensionamenti e pre-pensionamenti su base volontaria e fino ad ora c'è stata una buona risposta, siamo arrivati a un numero soddisfacente. L'obiettivo è centrare il numero concordato ovviamente», ha affermato ieri il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
MONTE DEI PASCHI DI SIENAluigi lovaglioMONTE DEI PASCHI DI SIENAluigi lovaglioIL REPORT ISPETTIVO DELLA BCE SU MPS - 5 NOVEMBRE 2019
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