Giacomo Amadori per “la Verità”
Nell' inchiesta sul crollo del ponte Morandi mancavano solo le barriere fonoassorbenti difettose e a rischio cedimento. Autostrade per l' Italia e il suo braccio tecnico Spea engineering sono al centro di un nuovo filone d' indagine portato avanti dal procuratore aggiunto di Genova Paolo D' Ovidio e dal sostituto Walter Cotugno. I reati ipotizzati sono la frode in pubbliche forniture e l' attentato alla sicurezza dei trasporti. L' operazione scaricabarile di Luciano Benetton, che con una lettera ai giornali aveva riversato tutte le responsabilità sui suoi manager («Come famiglia ci riteniamo parte lesa»), avrà bisogno di una fase due, visto che le accuse alla sua azienda non finiscono mai.
AUTOSTRADE PER L ITALIA
La nuova inchiesta pare confermare come la manutenzione sulle autostrade sia da tempo un vero e proprio terno al lotto. Gli indagati per il nuovo filone sono quattro, con competenze collegate alla progettazione e alla realizzazione delle barriere. Si tratta dell' ex responsabile nazionale delle manutenzioni di Autostrade Michele Mitelli Donferri, dell' ex responsabile centrale delle operazioni Paolo Berti, dell' ex amministratore delegato di Spea Antonino Galatà e di Marco Vezil, già responsabile delle verifiche tecniche di transitabilità e dei trasporti eccezionali di Spea.
L' inchiesta è stata innescata dai sequestri avvenuti durante le indagini per il crollo del Morandi. Nei carteggi interni alle aziende gli investigatori hanno trovato riferimenti a possibili vizi progettuali e all' utilizzo di materiali non conformi. Le barriere che hanno dato il via all' indagine si trovano sul primo tronco della A12 (la Genova-Livorno), ma strutture analoghe sono state collocate anche in altri tratti, come per esempio sull' autostrada Adriatica.
In Liguria, tra il 2016 e il 2017, nei pressi di Sestri Levante, ci sono stati cedimenti parziali di queste barriere a causa dei forti venti, cadute che per fortuna non hanno causato vittime. Adesso gli inquirenti intendono verificare la sussistenza di questi presunti difetti strutturali e se Aspi e Spea abbiano preso provvedimenti per scongiurare ulteriori cedimenti e situazioni di pericolo.
Ieri gli investigatori del Primo gruppo della Guardia di finanza di Genova, coordinati dal colonnello Ivan Bixio, sono entrati nelle sedi genovesi e romane di Aspi e Spea e nel quartier generale della Pavimental Spa, l' azienda di costruzioni (controllata da Atlantia, Aspi e Aeroporti di Roma) incaricata dell' installazione delle barriere.
CASTELLUCCI AUTOSTRADE
I finanzieri hanno acquisito materiale informatico e cartaceo con l' obiettivo di trovare informazioni sulle forniture, l' elenco completo dei tratti autostradali su cui sono state montate tali barriere (modello «Intergautos» e «aventi altezza superiore o uguale a tre metri»), documenti su «realizzazione, posizionamento e mantenimento», certificati di collaudo e report relativi a eventuali interventi di «consolidamento/adeguamento/manutenzione».
Sotto osservazione anche l' omologazione dei materiali utilizzati per la posa dei pannelli (per esempio le resine).
I finanzieri si sono concentrati anche sulle barriere a cui sono state abbassate (con relativo ordine di servizio) le cosiddette ribaltine, ovvero la parte superiore della struttura, con conseguente diminuzione della superficie esposta al vento. Sono state abbattute per problemi di sicurezza?
Per trovare la risposta gli investigatori hanno cercato i documenti inviati al ministero con la comunicazione ed eventuale motivazione della modifica. Infine i militari hanno portato via contratti e ordini di servizio che consentano di individuare dirigenti e strutture responsabili, a partire dal 2013, dell' installazione e della manutenzione delle barriere.
Al momento nessuno dei manager della Pavimental risulta indagato, anche se l' ad Franco Tolentino, due direttori lavori, un direttore di cantiere e un capo cantiere, oltre a cinque tecnici di Spea e tre di Aspi, sono finiti sotto inchiesta per il crollo di un ponte sulla A14, vicino ad Ancona, disastro che ha causato la morte di due persone nel marzo 2017.
SPEA ENGINEERING ATLANTIA
Ai 22 indagati (tra cui Aspi, Spea e Pavimental), accusati di crollo e disastro colposo, sono contestati «gravi carenze progettuali», l'«omesso rispetto dei principi generali di prevenzione», «l' eccessivo contenimento dei costi derivato dalla sottostima dei lavori». Ieri, durante l' udienza preliminare, la pm Irene Bilotta ha chiesto di depositare atti e intercettazioni del processo genovese, rilevando analogie tra i due disastri. La prossima udienza è stata fissata per il 4 marzo.
A Genova, invece, nel filone principale sul Morandi i 73 indagati (75 considerando Aspi e Spea), sono in attesa del secondo incidente probatorio, previsto ad aprile. I pm contestano a vario titolo i reati di disastro e omicidio colposi, di omicidio stradale e di attentato alla sicurezza dei trasporti; ad Aspi anche il mancato rispetto delle norme sui luoghi di lavoro. Un ulteriore filone riguarda i rapporti falsificati sulla sicurezza, che ha portato nelle scorse settimane a tre arresti e alla richiesta di interdizione dalla funzione e dell' esercizio dell' attività professionale per sedici tecnici con l' accusa di falso ideologico.