NICOLA GRATTERI
1.MIGRANTI:GRATTERI,ZUCCARO AVEVA RAGIONE; MANDARE SERVIZI IN LIBIA
(AGI) - "Confermo quello che ho detto su Zuccaro". Lo ha dichiarato Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, intervistato stamane a Mix 24 di Giovanni Minoli su Radio 24 in merito alle parole del procuratore di Catania. "Nella sostanza - ha aggiunto Gratteri - si e' rivelato che alcune di queste Ong erano in contatto con gente che stava in Libia. Sicuramente non chiedevano che tempo c'era, se c'era il sole o pioveva, sicuramente parlavano di punti nave, dove incontrarsi e quando sbarcare, non c'e' dubbio su questo.
zuccaro
Sempre in merito all'emergenza Migranti, il procuratore di Catanzaro ha detto: "Perche' non si comincia a pensare di utilizzare i servizi segreti come agenti sotto copertura che lavorino anche con la polizia giudiziaria, perche' non si puo' andare oltre? Perche' questo patrimonio, questo potenziale dei servizi segreti non lo si utilizza? Io vedo una macchina imballata che non lavora a regime. Manda cinquanta uomini dei servizi - ha spiegato - e infiltrali in Libia, mandali nel centro Africa da dove partono questi flussi di migranti, vediamo chi organizza i viaggi dal centro Africa alle coste della Libia, prima ancora della Libia".
2.CONSIP: GRATTERI, QUANDO C'É FUGA NOTIZIE COLPA PROCURA O PG
(ANSA) - “Posso dire, per esperienza, che quando c'è una violazione, una fuga di notizie, esce o dalla Procura o dalla polizia giudiziaria. E, in genere, quando la polizia giudiziaria fa la fuga di notizie, c'è quanto meno una sorta di silenzio-assenso da parte della Procura. Altrimenti le notizie non escono fuori".
BARCONI
Così Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, intervistato stamattina nella trasmissione Mix 24 di Giovanni Minoli in onda su Radio 24, risponde alla domanda del giornalista sul rapporto tra politica e magistratura dopo il caso delle intercettazioni tra Renzi e suo padre. "Io non vedo un problema di rapporti - ha aggiunto Gratteri - tra magistratura e politica. Io vedo uomini. Non esiste una guerra tra magistratura e politica o tra magistratura e polizia giudiziaria. Ognuno risponde delle proprie azioni. Ci sono tre o quattro che possono essere infedeli, che non fanno il loro lavoro e quindi creano danni di immagine, di credibilità".
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