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AVVISATE CAIRO: GIOVANNI FLORIS, DOPO AVER OTTENUTO IL PATENTINO UEFA B A COVERCIANO, E’ PRONTO A FARE IL COLLABORATORE TECNICO IN SERIE A (DUNQUE POTREBBE SEDERE SULLA PANCHINA DEL TORINO ACCANTO A VANOLI) - IL DIRETTORE DEL CORSO: “FLORIS E’ STATO UNO STUDENTE MODELLO, È PRONTO PER GRANDI PIAZZE” - IL CONDUTTORE, CHE TIFA ROMA E SOGNA DI ALLENARE UNA SQUADRA DI DILETTANTI, HA FREQUENTATO IL CORSO GRAZIE A UNA DELLE DUE “WILD CARD” CHE LA FIGC PUÒ CONCEDERE A PERSONAGGI CHE SI SONO DISTINTI NEL LORO CAMPO...
Estratti da corriere.it
Giovanni Floris fa sul serio. Il noto giornalista, che si era iscritto al corso dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio del Lazio («Dico solo che è vero. È il mio sogno, ma non aggiungo altro», aveva spiegato), ha superato gli esami del secondo step, ottenendo il patentino da allenatore Uefa B. A ufficializzarlo è un comunicato ufficiale della Figc, a firma Demetrio Albertini in qualità di presidente del settore tecnico della federazione.
L'abilitazione ottenuta seguendo i corsi dell’Aiac di Renzo Ulivieri, consente di guidare, oltre alle categorie sino alla serie D maschile, tutte le squadre giovanili, tutte quelle femminili e le prime squadre di futsal fino alla Serie B maschile inclusa. «Studiare calcio? La cosa più bella è dedicarsi seriamente alle proprie passioni. C’è poco altro da aggiungere», il commento di Floris.
«Già pronto per le grandi piazze»
Con questo patentino, inoltre, Giovanni Floris potrà fare anche il collaboratore tecnico in Serie A: «Un allievo modello, appassionato, studioso e meticoloso, già pronto per le grandi piazze», ha commentato il direttore del corso, il Prof Fabio Lozzi: «Fare l’allenatore mi piacerebbe: vorrei tanto seguire il corso a Coverciano, ma temo che sia impossibile, pare serva il tesseramento», aveva raccontato al Corriere. Impedimento tuttavia superato grazie a una delle due «wild card» che la Figc può concedere a personaggi che si sono distinti nel loro campo (Floris tra l’altro fu premiato proprio dalla Figc per il suo libro La prima regola degli Shardana). «Il mio sogno, quando smetterò di fare questo lavoro, è diventare allenatore di una squadra di dilettanti e aprire una trattoria».
La passione per il calcio e il tifo per la Roma
Nato a Roma, Floris si è sempre definito un romanista sfegatato. Al suo matrimonio i tavoli erano «brandizzati» con i nomi dei calciatori giallorossi. Il suo si chiamava — ovviamente — «Totti».
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