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    "IL PD NON SIA L'AVVOCATO DI PALAZZO CHIGI, COSÌ SI APPIATTISCE SUL M5S" – AVVISATE ZINGA CHE IL CORPACCIONE DEL PD SI È ROTTO IL CAZZO DI FARE LO ZOCCOLO DI CONTE - BONACCINI: ‘’IL RECOVERY PLAN È STATO MIGLIORATO GRAZIE A RENZI CHE AVREBBE POTUTO RIVENDICARLO INVECE CHE GETTARE TUTTO A 'CARTE QUARANTOTTO'" - NARDELLA: “IL PD DEVE STIMOLARE CONTE SU UN PROGETTO DI RILANCIO VERO. E POI, NON POSSIAMO ESSERE PRIGIONIERI DELL'OSSESSIONE PER RENZI. I DEM RIPARTANO DAI TERRITORI, DE-ROMANIZZANDO LA POLITICA”


     
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    dario nardella stefano bonaccini dario nardella stefano bonaccini

    1 – BONACCINI, SERVE UNA NUOVA SQUADRA DI GOVERNO

     (ANSA) - "Credo che serva, nel giro di pochi giorni, come penso pretenda giustamente il presidente della Repubblica, un numero di parlamentari e senatori che garantisca che i numeri" della maggioranza "vengano irrobustiti".

     

    Ma, per il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, intervenuto a Mattino5, "non basta neanche questo: serve un programma di legislatura, anche nuovo e rafforzato, e a mio parere anche una nuova squadra di governo". "Credo che Conte sia la persona adeguata per portare avanti un progetto riformista, ma adesso bisogna capire qual è la strada".

     

    conte zingaretti conte zingaretti

    Il recovery plan "è stato migliorato". E da questo punto di vista "io credo che Renzi avrebbe potuto rivendicare che ha contribuito a migliorarlo invece che gettare tutto a 'carte quarantotto'". E' l'opinione di Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna. "E' un recovery plan - ha aggiunto a Mattino5 - che va ancora migliorato, perché non è sufficiente".

     

    "Nel recovery plan non siamo ancora stati coinvolti come vorremmo. E non ho dubbi che presto lo saremo". Sempre parlando del piano europeo, secondo il governatore "le voci complessive, le priorità, dalla transizione ecologica al digitale vi sono contenute. Persino sulla sanità" le risorse "sono raddoppiate". Insomma, "le indicazioni, le priorità sono diventate quelle giuste: oggi bisogna mettere a terra i progetti, dargli un nome e un cognome".

    MATTEO RENZI DARIO NARDELLA MATTEO RENZI DARIO NARDELLA

     

    "Se posso dare un consiglio non richiesto al presidente del Consiglio e alle forze di maggioranza, compreso il mio partito (il Pd, ndr): coinvolgano di più le parti sociali, gli amministratori locali. Non vorrei ci si chiudesse troppo negli uffici di Roma". "C'è un Paese nel quale ci sono importanti esperienze, di governo quotidiano del territorio, che a mio parere andrebbe un po' più ascoltato", ha aggiunto.

     

    2 – NARDELLA "IL PD NON SIA L'AVVOCATO DI PALAZZO CHIGI COSÌ SI APPIATTISCE SUL M5S"

    Giovanna Casadio per “la Repubblica”

     

    Sindaco Dario Nardella, basta la fiducia al Senato a Conte per andare avanti a governare?

    stefano bonaccini dario nardella stefano bonaccini dario nardella

    «Esultare per questa fiducia mi sembra troppo. La situazione è drammatica nel Paese. Ci sono problemi enormi. Il dibattito parlamentare ha dato l'impressione di una resa dei conti interna ai partiti. Senza una visione non basteranno i voti dei transfughi per affrontare la crisi più difficile del dopoguerra. Molto però dipenderà dal Pd».

     

    Il Pd si è mosso bene?

    «Il Pd è stato decisivo per salvare il governo. Non basta, perché non è agitando lo spauracchio del voto anticipato, non è con la paura che si sostiene Conte, in un Paese già troppo impaurito. Serve con un progetto forte».

    nicola zingaretti stefano bonaccini nicola zingaretti stefano bonaccini

     

    Voi dem avete scelto di appoggiare il premier e la sua ricerca dei responsabili per una nuova maggioranza senza Renzi. Lei come giudica questa linea?

    «Dico che non basta fare la difesa d'ufficio di Conte».

     

    Il Pd come avvocato dell'avvocato del popolo?

    «Beh, come avvocato credo che Conte basti a se stesso. Piuttosto ritengo che il Pd debba stimolare il premier su un progetto di rilancio vero. E poi, non possiamo essere prigionieri dell'ossessione per Renzi. I dem ripartano dai territori, de-romanizzando la politica. L'azione di questo governo nelle prossime settimane si misura nelle città».

    NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

     

    Porta sbarrata a Renzi o bisogna ricucire?

    «Il Pd si chieda per prima cosa vuole da questo governo per rilanciarlo: dal Mes alle misure di ripresa economica. Poi ci si confronta con tutti per avere una maggioranza quanto più ampia e solida. Renzi sì, Renzi no? Se stiamo a quanto accaduto in questi giorni, la risposta va verso il no, per come si è consumata la frattura. Però ripartiamo dalle idee politiche e non dagli scontri personali. Per il Campidoglio il Pd chiude la porta a Carlo Calenda. Al governo non la riapre a Renzi. Parliamo di cosa vogliamo e poi con chi collaborare».

     

    stefano bonaccini dario nardella 1 stefano bonaccini dario nardella 1

    Ma il veto di Conte su Renzi deve cadere o no?

    «Non voglio finire nella solita trappola dell'ossessione di Renzi. Così facendo riconosciamo a Italia Viva una centralità maggiore di quella che ha nel Paese».

     

    ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

    Forse anche la vostra lunga e antica amicizia lo rende per lei ancora un interlocutore?

    «L'amicizia è una cosa diversa dalla politica. A me interessa capire cosa vuole il Pd, non cosa vuole Matteo. Solo dopo, capirò se Renzi può o meno essere un interlocutore. Al segretario Zingaretti suggerirei di chiamare a raccolta tutte le forze sociali e economiche del Paese, i sindaci i governatori dem, per costruire l'agenda del Pd da mettere sul tavolo di Conte».

    renzi mejo dello sciamano di washington renzi mejo dello sciamano di washington

     

    Teme che il Pd si appiattisca sui 5Stelle?

    «Abbiamo sostenuto il governo Monti votando con Berlusconi e Verdini. Il governo Conte con i compagni di Grillo e di Di Battista. Dobbiamo stare attenti a che la responsabilità a tutti i costi non finisca per fagocitare la nostra identità e le nostre ragioni. Sì, temo ci si appiattisca sui grillini: in una alleanza devono essere chiare le condizioni irrinunciabili».

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