Riceviamo e pubblichiamo da Barbara Carfagna, giornalista del Tg1
Caro Dago,
barbara carfagna
è stata dunque approvata la legge sul copyright. Ora creatori ed editori di notizie potranno negoziare con i giganti del web il valore degli articoli. Chiederanno soldi. Sono anni che ripetiamo che il nuovo oro sono i dati. Ce lo hanno insegnato proprio Google e Facebook: il guadagno che le piattaforme hanno avuto per anni dal nostro lavoro grazie all'accesso gratuito alle loro piattaforme è stato enorme.
Non hanno mai chiesto soldi ma si sono fatti pagare i preziosi servizi offerti in dati. Grazie a questi dati ora stanno gestendo le nostre vite, i voti, la politica l'economia, hanno preso il potere sui governi. E gli editori ora cosa faranno? Chiedono di farsi pagare in soldi (pochissimi, mancette) invece che in dati i contenuti. L'Europa non riesce ad aggiornare i paradigmi per il nuovo millennio. Ancoràti al 1900 noi europei non abbiamo imparato nulla dall'ultimo ventennio.
riforma ue copyright online
In tutto il mondo stanno nascendo centinaia di sistemi che puntano a restituire ai cittadini il controllo dei dati personali. In Corea de Sud tra poco entreranno in funzione anche i telefonini con blockchain incorporata per pagare direttamente (anche) gli articoli letti agli autori o editori senza intermediari (mentre noi ancora associamo la blockchain al bitcoin).
Il mondo è pieno di esperti che studiano sistemi di gestione dei dati personali per tornare a riappropriarsene e i governi nazionali europei, la UE, che non hanno fatto leggi per questo finora, ma stanno infliggendo multe sonore da qualche anno in un esibizione muscolare senza precedenti, continuano a non capire che il valore è nelle relazioni generate da un articolo; valore che va aggiunto al contenuto ma che lo supera nel tempo.
riforma ue copyright online
Il discorso vale per tutto e nessuno si occupa di creare consapevolezza nei cittadini. La pioniera Dana Lewis, hacker e attivista (hacktivist) malata di diabete 2, ha costruito un pancreas artificiale che sta attaccato al suo corpo 24 ore su 24: un dispositivo che da solo immette insulina quando si alza la glicemia. I dati prodotti da lei e quelli come lei finiscono in una piattaforma, che è la sua seconda geniale invenzione.
Per prenderli, i ricercatori o le aziende devono chiedere a lei l'autorizzazione, che deve essere accordata via smartphone ad ogni cessione e utilizzo, previo pagamento o gratuitamente, come lei decide al momento.
la blockchain
La fondazione Nesta sta mettendo a punto Decode, un sistema per la liberazione dei dati dal monopolio delle big tech e la gestione dei dati da parte del cittadino stesso. Anche Microsoft sta studiando un sistema analogo per lasciare i nostri dati in eredità dopo la morte. Insomma, dopo essere stati tutti presi in giro dalle piattaforme per anni senza capire nulla di cosa stava accadendo, gli europei non hanno imparato la lezione e, invece di farsi "pagare" in dati generati dai contenuti si accontenteranno di pochi centesimi ad articolo.
BLOCKCHAIN1