Estratto dell’articolo da “la Repubblica”
ANZIANO BADANTE
C'è un contratto collettivo in Italia che prevede l'adeguamento automatico all'inflazione, recuperata all'80 per cento nei salari. È quello di colf, badanti e baby-sitter, in scadenza al 31 dicembre. Ma questo significa anche che a pagare l'adeguamento è una particolare categoria di datori di lavoro, cioè le famiglie, già alle prese con rincari record. Il problema è che quest' anno l'inflazione sfiora il 12%, e quindi le associazioni datoriali calcolano un aumento tra il 9 e il 10%.
ANZIANO IN CARROZZINA CON BADANTE
Un salasso per una famiglia con una badante che lavora per 54 ore settimanali: si traduce in un aumento annuo di oltre 2 mila euro, se si includono anche i contributi, calcola Fidaldo, la federazione delle associazioni datoriali.
In un momento in cui nessun'altra categoria sta recuperando pienamente l'inflazione, dai lavoratori ai pensionati, che hanno un'indicizzazione fortemente decurtata dalla legge di Bilancio. «L'auspicio è che si possa trovare un accordo con i sindacati, - dice Andrea Zini, vicepresidente di Fidaldo e presidente di Assindatcolf - […] Proponiamo di coprire al 100% l'inflazione, ma in modo graduale, con un 25% a trimestre. E al governo chiediamo la totale deducibilità dei contributi». […]
anziana con badante
Il contratto del lavoro domestico stabilisce che entro il 20 dicembre di ogni anno debba essere convocata la "Commissione nazionale per l'aggiornamento retributivo". Se non si trova un accordo entro 15 giorni c'è una seconda convocazione, e poi una terza: dopo scatta l'aumento annuale, parametrato all'indice Istat operai e impiegati.
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