Lorenzo Giarelli per “il Fatto quotidiano”
pier luigi boschi
Il reato è bancarotta colposa e a gennaio andrà a processo insieme ad altri 13. Pier Luigi Boschi, padre dell' ex ministra Maria Elena, è stato citato a giudizio dalla Procura di Arezzo e dovrà giustificare una serie di consulenze esterne date nel 2014 da Banca Etruria, di cui Boschi era amministratore. In quei mesi la banca era alla ricerca di un potenziale partner per evitare il crac, ma secondo l' accusa quelle consulenze sarebbero state soltanto una spesa inutile, tale da aggravare la posizione dell' istituto.
protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 7 franzo grande stevens
L' avviso di chiusura indagini per Boschi e altri 14 amministratori era arrivato a giugno e delineava un quadro da 4,3 milioni di euro spesi in consulenze sospette. Tra queste, i pm segnalavano quella da 800 mila euro agli Studi De Gravio e Zoppini; o l' incarico affidato da Etruria agli studi legali Scotti Camuzzi, Portale e De Marco (valore: 200 mila euro) con riferimento a una generica assistenza legale; o gli 824 mila euro per il parere giuridico dello studio fondato da Franzo Grande Stevens, storico avvocato di Gianni Agnelli e già presidente della Juventus; o ancora l' enorme consulenza da 1 milione e 902 mila euro affidata alla società Bain & Co. Ins e un altro mezzo milione girato a Mediobanca.
luca bronchi
LORENZO ROSI 2
Il tutto frutto di un "mandato in bianco" conferito dai consiglieri al presidente e al direttore generale per "determinare il compenso, la durata e quant' altro necessario" delle consulenze, senza "nessun obbligo di rendicontazione". Secondo la Procura, i 14 amministratori non avrebbero vigilato sulla redazione delle consulenze - ritenute appunto inutili e ripetitive, perché sovrapponibili nelle richieste e negli studi contattati -. Oltre ai 14 con citazione diretta ci sono poi tre indagati a cui gli stessi fatti sono contestati in un altro filone del processo. Si tratta dell' ex presidente Lorenzo Rosi, dell' ex dg Luca Bronchi e dell' ex vicepresidente Alfredo Berni: il primo è imputato per bancarotta fraudolenta, gli altri due sono stati già condannati con rito abbreviato rispettivamente a cinque e a due anni.
LA VISURA DI PIERLUIGI BOSCHI ACCORDO TRA PIER LUIGI BOSCHI E LA ZETA GLOBAL
Il padre di Maria Elena Boschi finisce invece a processo per la prima volta nella vicenda del crac di Etruria. Lo scorso ottobre la sua posizione era stata infatti archiviata nel filone relativo alla mancata fusione di Etruria con la Popolare di Vicenza, mentre all' inizio dell' anno era stato archiviato, sempre insieme ad altri amministratori dell' epoca, dall' accusa di falso in prospetto riguardo a comunicazione date ai risparmiatori per sottoscrivere alcuni prodotti.
Maria Elena Boschi
Proprio pochi giorni fa, anche alla luce di queste buone notizie, Maria Elena Boschi aveva colto l' occasione dello scandalo della Popolare di Bari per tornare sulle vicende del padre: "La mia famiglia ha pagato un prezzo altissimo e ingiusto.
Mio padre è stato massacrato mediaticamente e ha subito vari procedimenti, ma la sua posizione è stata archiviata su tutto sinora. Resta un procedimento ancora in piedi e la Procura ha chiesto l' archiviazione anche per quello". Troppo ottimismo, perché in realtà Pier Luigi Boschi chiude l' anno con la citazione a giudizio per le consulenze che si aggiunge a un' altra indagine effettivamente ancora in piedi.
protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 6
Si tratta di un filone dedicato alla maxi liquidazione da 700 mila euro andata all' ex dg Luca Bronchi nel 2014, per cui sono indagate dodici persone.Entro qualche settimana è atteso il giudizio del gup Piergiorgio Ponticelli, che dovrà decidere se mandare un' altra volta a processo Boschi senior.