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Il Tribunale di Londra ha dichiarato il fallimento dell’ex n. 1 del mondo Boris Becker per un grosso debito contratto con una banca privata nell’ottobre 2015 e mai saldato.
Come riportano i giornali inglesi, gli avvocati del due volte vincitore di Wimbledon mercoledì scorso avevano chiesto al Tribunale fallimentare di Londra “un’ultima possibilità” per pagare un debito di lunga data.
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Christine Derrett, funzionaria del Tribunale incaricata di occuparsi del caso, ha risposto “con rammarico” che non c’erano prove credibili che lasciavano supporre che Becker avrebbe pagato il suo debito in breve tempo e ha rifiutato di rinviare il caso per altri 28 giorni. In un breve comunicato ha annunciato: “Dichiaro questo fallimento alle ore 11.23”.
Il procedimento fallimentare è stato avviato dalla banca privata Arbuthnot Latham & Co., legato a un debito contratto nel 2015. Gli avvocati di Becker avevano sostenuto che c’erano prove sufficienti per dimostrare che l’asso di tennis avrebbe potuto pagare il debito al più presto mediante l’ipoteca di una sua proprietà a Maiorca, che gli avrebbe fruttato sei milioni di euro.
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Il suo avvocato ha riferito al cancelliere che Becker avrebbe potuto avviare la pratica dopo l’approvazione di una banca spagnola, che sarebbe arrivata entro circa un mese. Inoltre, i legali del tennista avevano detto alla Derrett che la notizia della bancarotta avrebbe avuto effetti molto negativi sulla sua immagine. “Avrebbe dovuto pensarci molto prima – ha risposto – è raro che un professionista non saldi un debito dopo quasi due anni! Non ha dimostrato di essere una persona brillante in fatto di finanze. In questo senso dà l’impressione di essere un uomo con la testa nella sabbia“.
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