Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”
barbara de rossi foto di bacco
I più giovani la associano a fiction come L'onore e il rispetto e Il bello delle donne... alcuni anni dopo. I più anziani la ricorderanno tra i protagonisti de La piovra. Barbara De Rossi ha attraversato la storia del piccolo schermo negli ultimi 45 anni, fino ad approdare a teatro, dove ora porta in scena Il diario di Adamo ed Eva, un recital a due voci, con Francesco Branchetti, tratto da un'opera di Mark Twain. L'8 agosto sarà sul palco del Calvi Festival, rassegna di cinema, teatro, musica, danza, diretta da Francesco Verdinelli e giunta alla 5° edizione, che si svolgerà a Calvi dell'Umbria fino al 5 settembre. Barbara De Rossi, all'inizio della pièce Adamo non vuole Eva con sé, dicendo di non essere abituato ad avere compagnia.
BARBARA DE ROSSI
[…] Il 9 agosto compie 60 anni. Come giudica il passato e cosa vorrebbe cambiare in futuro?
«Sono soddisfatta delle mie scelte professionali: sin dagli anni '70 ho rifiutato di fare cinema commerciale, preferendo film d'autore. Quanto al futuro, non nego che qualche neo c'è. In Italia un artista dopo i 45-50 anni ha difficoltà a lavorare. Questo vale soprattutto per il genere femminile: una donna viene molto considerata nel periodo della sua freschezza e della sua avvenenza, dopodiché si faticano a costruire dei personaggi su di lei. In questo modo non si consente a un'attrice di maturare e di esprimere il suo meglio che emerge proprio intorno ai 50 anni».
AMORE CRIMINALE, BARBARA DE ROSSI
Crede di essere stata penalizzata nella sua carriera dal fatto di essersi tenuta alla larga da mondanità e salotti buoni?
«Io non amo frequentare i salotti, preferisco essere un cane sciolto e fare tutto con le mie forze. So che lì si crea un giro di amicizie, ma un attore dovrebbe essere valutato per quello che sa fare, non per le sue conoscenze o protezioni politiche. Magari ciò mi ha chiuso qualche porta, ma sono fiera di camminare da sola».
Nel 2016 lei ha dovuto lasciare la conduzione di Amore criminale su RaiTre per una scelta dei dirigenti Rai (c'era la Bignardi alla guida). Nessuno l'ha più richiamata?
«Io continuo ad avere ottimi rapporti con alcune figure in Rai. Allora rimasi molto dispiaciuta, perché il programma aveva uno share altissimo e il riscontro da parte del pubblico, soprattutto delle donne di cui raccontavo le violenze subite, era ottimo. Ora mi piacerebbe molto tornare in Rai, ma non posso dire di più...».
ASIA ARGENTO CONDUCE AMORE CRIMINALE
In quell'occasione lei venne rimpiazzata da Asia Argento, di cui disse: «Non so quanto possa essere rassicurante per le donne». Cosa intendeva?
«Quando venni sollevata dall'incarico, mi aspettavo di essere sostituita da una donna più grande, come la Guerritore o la Morante. Pensavo che le donne si sarebbero sentite più rassicurate da una figura che avesse già fatto un tipo di percorso nella vita e nel lavoro».
Asia Argento è poi divenuta paladina del Me Too. A tre anni di distanza dalla nascita di quel movimento, qual è il bilancio?
«Credo che, nei casi chiari di molestia e sopruso, sia stato giustissimo parlarne. E infatti adesso c'è molta più attenzione, è subentrato anche il timore di comportarsi male da parte di chi era abituato a farlo. Tutto questo è un buon risultato. Mi piacciono molto meno le persone che si attaccano al Me Too e lo usano per altri scopi».
femministe vestite da ancelle 2
Si riferisce alle femministe che ne fanno strumento di una campagna ideologica?
«Sì, io non sono femminista, gli estremismi non mi sono mai piaciuti. Ogni campagna di opinione andrebbe impostata sulla base del rispetto: anche gli uomini dovrebbero essere rispettati, non si può demonizzarli tutti dicendo che sono delle carogne, perché ce ne sono tanti perbene. E poi pure i maschi ricevono avances indesiderate: conosco storie di attori che si sono trovati in situazioni strane, oggetto di attenzioni particolari da parte di donne».
Che ne pensa di quante dicono «Vengo attaccata perché donna», e in realtà lo fanno solo per nascondere i propri fallimenti?
«Il fatto di essere donna non può essere un pretesto per godere di vantaggi o avere uno sgravio di responsabilità. Nel momento in cui rivendichiamo la parità di diritti, ci prendiamo anche tutti i pesi».
barbara de rossi ed anthony manfredonia
Mi parli del suo impegno concreto a difesa delle donne.
«È dal 1998 che faccio parte dell'associazione Salvamamme, di cui oggi sono presidente onoraria. Sosteniamo donne in difficoltà economiche, che sarebbero tentate di abbandonare i figli neonati nei cassonetti, suggerendo loro soluzioni pratiche per non sbarazzarsene. E poi difendiamo donne vittime di stalking e violenza, aiutandole a denunciare e mettendo a loro disposizione uno strumento, la Valigia di Salvataggio, piena di indumenti, prodotti di cura per il corpo, schede telefoniche e indicazioni di legge, con cui possono trovare il coraggio di lasciare la casa del carnefice. Occhio però: ci sono donne che se ne approfittano, inventando di essere vittime di violenza per vendicarsi del partner».
BARBARA DE ROSSI 1
Chiudiamo con la vita sentimentale. Pensa di convolare a nozze, per il suo 3° matrimonio, col suo compagno Simone Fratini?
«Per ora stiamo bene così. Il matrimonio è una festa per dichiarare a tutti che ci si ama. In ogni caso non lo faremmo a favor di telecamera: ci sono cose che vanno custodite gelosamente».