DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Dal profilo Instagram di Marino Bartoletti
Oggi sarebbe stato il 45mo compleanno di Michele Scarponi, un campione non solo di ciclismo, ma anche di lealtà, di simpatia, di altruismo e di gioia di vivere. Chissà cosa risponderebbe a Vittorio Feltri che - certamente per una penosa coincidenza, ma con un "tempismo" davvero degno di miglior causa - ha detto che i ciclisti gli piacciono solo "quando vengono investiti".
Chissà che gli direbbero la moglie, i figli, i genitori e i fratelli di Michele (per non parlare di tutti quelli che l'hanno pianto in Italia e nel mondo) che un sabato mattina di primavera lo hanno visto in mezzo a una strada sotto a un lenzuolo bianco
"È stata una battutaccia - ha tenuto a precisare in serata - ma io non chiederò scusa, perché non ho offeso nessuno"
Sinceramente non so, fra le due frasi, quale sia la peggiore. Ma davvero Feltri non ha un amico o un collega sincero che gli voglia bene e gli metta una mano sulla spalla invitandolo perlomeno a scrivere due righe di scuse? Ma ha idea del dolore che ha smosso con quella "battuta"? Del funereo e brutale cinismo che ha manifestato?
PS Se possibile c'è una cosa che mi addolora più ancora della barbarie di questa tristissima vicenda: che ci sia gente che la pensa come lui!
FELTRI
Chiara Evangelista per il "Corriere della Sera"
«I ciclisti? Mi piacciono solo quando vengono investiti». È l’ultima provocazione firmata Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale e consigliere regionale lombardo per Fratelli d’Italia. Feltri è intervenuto ieri nel corso dell’evento «La grande Milano. Dimensione smart city», un’occasione anche per fare il punto sul tema della mobilità.
Dall’inizio dell’anno, sono stati cinque i ciclisti che sono morti lungo le strade della città. Contro le parole di Feltri è insorta l’opposizione. «Spiace che una persona come lui, che ha anche un ruolo istituzionale, si lasci andare a ciniche provocazioni che in questo caso offendono la memoria di cittadine e cittadini che hanno perso la vita», commenta il capogruppo del Pd al Pirellone Pierfrancesco Majorino.
Nonostante le polemiche, Feltri non si pente. Nessuna retromarcia. «Non me ne frega assolutamente nulla di quello che ho detto e che dicono di me», risponde al telefono al Corriere . «Uno potrà pensarla diversamente da me, ma siamo in Italia: si potrà essere liberi di dire quello che si vuole?». E torna sulle ciclabili: «Non si può bloccare Milano per favorire chi va in bicicletta».
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