Estratto dell’articolo di Giacomo Andreoli e Luca Cifoni per “il Messaggero”
taxi
Sui taxi, in tutta Italia, è sempre più emergenza, con mezzi introvabili o tempi di attesa biblici. Proprio mentre da Nord a Sud è boom di turisti e prenotazioni. Per questo il governo si dice pronto a intervenire, sostenendo con strumenti pubblici l'aumento delle licenze, di competenza regionale e comunale.
«Ho osservato con attenzione - spiega il ministro delle Imprese Adolfo Urso - quello che accade nelle città e in particolare a Milano e Roma: aspetto dai sindaci di sapere se servono interventi nazionali». Invito subito accolto dall'assessore ai Trasporti della Capitale, Eugenio Patanè. «L'obiettivo - risponde l'assessore - è revisionare la legislazione».
PROTESTA DEI TASSISTI A FIRENZE
Al primo posto per licenze c'è proprio Roma. Sono in tutto 7.800, a cui se ne aggiungono mille di noleggio con conducente. Nella città, però, c'è solo un taxi ogni 357 abitanti. Nella Capitale a giugno è partita la piattaforma telematica che consente ai titolari della licenza di far guidare il taxi a un altro conducente. […] Al secondo posto si trova Milano. Di licenze ce ne sono 4.900, ma con il bacino aeroportuale si sale a 5404.
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In città è da poco scattata la possibilità del doppio guidatore (con la vettura praticamente in servizio 24 ore su 24). Per ora, però, la novità non ha avuto gli effetti sperati: solo un tassista su dieci ha aderito. Secondo Urso il Comune potrebbe dare subito 1000 licenze in più. Per farlo, però, deve arrivare l'autorizzazione dalla Regione Lombardia e il passaggio non è scontato.
[…] Scendendo più a Sud, nonostante Napoli conti quasi 1 milione di abitanti, il numero di taxi si ferma a poco più di 2 mila. Tra le grandi città, poi, quella che ha meno taxi è Palermo: appena 320 licenze, con i collegamenti che servono quasi solamente il centro e l'aeroporto.
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Il ministro Urso […] si è detto disponibile anche a modifiche della legislazione nazionale e ha fatto riferimento alla legge annuale sulla concorrenza. Nel 2022 quando con il governo Draghi il provvedimento arrivò in porto, perse per strada l'articolo 10 dedicato alla riforma. In quel testo, pesantemente osteggiato dai tassisti, al governo veniva data una delega per la riforma di tutto il settore del trasporto pubblico non di linea, che comprende i taxi, ma anche il noleggio con conducente (Ncc) e le forme di mobilità innovative legate alle app.
Il punto più indigesto era quello relativo alla «promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze». L'eventuale riassetto normativo nazionale verso una liberalizzazione delle licenze è lo spauracchio di chi oggi ne ha una e teme di vederne diminuire il valore: la possibilità di cederla è considerata dagli interessati come una sorta di liquidazione.
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Per questo motivo negli anni scorsi era stata avanzata anche la proposta di forme di compensazione da riconoscere ai titolari. Resta da vedere se l'attuale maggioranza […] vorrà procedere su questa strada. Un'alternativa potrebbe essere l'allargamento dei criteri della "doppia guida" che attualmente è limitata ai familiari (fino al terzo grado). […]
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