Francesco Grignetti per "La Stampa"
MARTA CARTABIA LUCIANA LAMORGESE
Sarà forse una piccola rivoluzione per le abitudini italiane. La giustizia deve abituarsi ad avere un approccio più garantista. Ce lo chiede l'Europa da cinque anni e ora sta per diventare obbligo di legge.
Con emendamento del governo, oggi verrà recepita una Direttiva europea del 2016 («Sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali»).
marta cartabia 1
Spetterà poi al ministero della Giustizia elaborare le norme di applicazione, ma la ministra Marta Cartabia si è impegnata con i partiti di maggioranza a fare presto. Non dovrebbe accadere, insomma, quel che successe ai tempi del governo Gentiloni, quando la medesima norma fu votata dal Parlamento, salvo poi decadere perché non arrivarono mai gli allegati tecnici.
Il problema può sembra neutro, invece è esplosivo. Come considerare, infatti, le conferenze stampa che le procure tengono al termine di complicate inchieste con arresti? I giornalisti potranno ancora dare conto delle intercettazioni, che sono citate nelle ordinanze di un Gip?
marta cartabia sergio mattarella
Secondo un approccio british, questa è informazione di parte, non garantista, che dà conto solo delle posizioni dell'accusa e prefigura un giudizio mediatico inappellabile. Le indicazioni della Direttiva sono esplicite: «La presunzione di innocenza - si legge - sarebbe violata se dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorità pubbliche o decisioni giudiziarie diverse da quelle sulla colpevolezza presentassero l'indagato o imputato come colpevole fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata. Tali dichiarazioni o decisioni giudiziarie non dovrebbero rispecchiare l'idea che una persona sia colpevole».
GIUSTIZIA 3
Ma allora, come raccontare gli arresti? E se non si potranno più citare le intercettazioni inserite in un'ordinanza che oggi è pubblica e pubblicabile, non sarà un bavaglio alla libera informazione? Sono temi che fanno accapigliare i partiti da anni.
La Cartabia per il momento ha ottenuto una tregua anche su questa partita. E d'altra parte era ben difficile per qualsiasi partito opporsi a una Direttiva, dato il carattere europeista del governo Draghi. «È un bel segnale politico, questo nostro compromesso», ha detto nei giorni scorsi ai rappresentanti dei partiti di maggioranza. I problemi politici però sono soltanto spostati un po' più in là. E ci sarà sicuramente una gran battaglia.
riccardo magi al quirinale
La ministra ha dovuto mostrare buona capacità di navigazione per sminare una grana di prima grandezza. Si stavano moltiplicando le spinte dei garantisti - non soltanto Enrico Costa (Azione) o Riccardo Magi (Radicali), ma anche Forza Italia e Italia Viva - e di contro si stavano irrigidendo le posizioni di Cinquestelle e parte del Pd.
ENRICO COSTA E CARLO CALENDA
«Il garantismo - dice Enrico Costa, che conduce una battaglia su questo tema - cioè il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, è iscritto nella nostra Costituzione. Le pratiche però sono spesso diverse. Diffondere spezzoni di intercettazioni, con virgolettati, video o audio, senza che ci sia stato un vaglio al dibattimento, non è più ammissibile».
intercettazioni intercettazioni