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    BAY RAYS, NO GAYS - CINQUE GIOCATORI DELLA SQUADRA DI BASEBALL TAMPA BAY RAYS SI SONO RIFIUTATI DI INDOSSARE IL LOGO LGBTQ+ SULLA DIVISA – LA CLUB HOUSE DELLA FLORIDA HA PENSATO DI AGGIUNGERE IL SIMBOLO IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE ANNUALE DELLA “PRIDE NIGHT”- I GIOCATORI CHE SI SONO ASTENUTI HANNO SPIEGATO CHE SI E’ TRATTATA DI UNA “DECISIONE BASATA SULLA FEDE": “GESU’ ESORTA UN MASCHIO ETEROSESSUALE …”


     
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    Dagotraduzione da cbsssports.com

     

    Cinque giocatori della squadra del Tampa Bay Rays hanno deciso di non indossare il logo che celebra la Pride Night sulla loro divisa, durante la partita di sabato scorso contro i Chicago White Sox.

     

    giocatore della squadra di baseball tampa bay rays giocatore della squadra di baseball tampa bay rays

    La clubhouse aveva proposto, in occasione della 16a celebrazione annuale della Pride Night, di aggiungere ai cappelli e alle divise, loghi colorati nello stile della bandiera dell'orgoglio LGBTQ +, ma non tutti i giocatori hanno scelto di aderire all’iniziativa.

     

    I lanciatori Jason Adam, Jalen Beeks, Brooks Raley, Jeffrey Springs e Ryan Thompson durante la partita in casa del 4 giugno, non hanno indossato il simbolo e hanno optato per i cappelli standard della squadra.

     

    Adam è stato scelto dall'organizzazione per parlare a nome dei giocatori che hanno rinunciato al logo dell'orgoglio LGBTQ.

     

    Il giocatore l'ha definita una "decisione basata sulla fede" e che la scelta non era "sindacabile": "È una decisione delicata. Tutti sono benvenuti e amati qui”. 

     

    Ma “Pur non disprezzando chi la pensa in modo diverso, per molti ragazzi è uno stile di vita che non va incoraggiato”,  “perché se si crede in Gesù, lui ci ha incoraggiato a vivere astenendosi da quel comportamento”.  “[Gesù] incoraggia in quanto maschio eterosessuale, ad astenermi dal sesso al di fuori dei confini del matrimonio".

    il logo lgbtq+ sulla divisa dei tampa bay rays il logo lgbtq+ sulla divisa dei tampa bay rays

     

    Il manager Kevin Cash ha affermato che la decisione dei giocatori di indossare i cappellini e i simboli del pride era un’iniziativa a cui i giocatori potevano scegliere di aderire o no – e chi non ha partecipato, non ha creato alcuna divisione nella clubhouse".

     

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