Maurizio Belpietro per “la Verità”
maurizio belpietro con matteo salvini (3)
La sinistra e gran parte dei commentatori hanno attaccato a testa bassa la manovra voluta da Salvini e Di Maio. Al provvedimento hanno imputato di tutto, anche il cambio delle stagioni e il riscaldamento globale. Per settimane si sono dati da fare con il fuoco amico, spalleggiando l' Europa che voleva bastonare il nostro Paese con una procedura d'infrazione. E adesso che l'Ue ha deciso di archiviare la pratica, accettando le misure messe a punto dal governo del cambiamento, che fanno gli onorevoli del Pd e gli ancor più onorevoli professori che hanno bocciato Conte e compagni?
mario monti
Continuano a sparare sul governo, accusandolo di aver fatto retromarcia. Mario Monti, l'unico che possa vantare un incarico a vita sia in Parlamento che in Bocconi, si lagna in tv perché i pentastellati dopo aver promesso il reddito di cittadinanza e pure quota 100 sono stati costretti a ridurre le pretese. Ma come?
Se il sussidio ai disoccupati e l' assegno previdenziale in anticipo fino all'altro ieri erano considerati il male assoluto, che senso ha dolersi perché l' impatto è stato ridimensionato? Visto che i due provvedimenti peseranno meno sul bilancio del 2019 in quanto partiranno in ritardo o saranno previste clausole di salvaguardia per il bilancio pubblico, i fustigatori dell' esecutivo dovrebbero rallegrarsi, complimentandosi con Salvini e Di Maio per aver dato retta ai suggerimenti della Ue. E invece no, anche dopo l' annuncio dell' accordo con l' Europa e l'annullamento della procedura d' infrazione, i malmostosi che in Parlamento, nei giornali e nelle università stanno all' opposizione ancora si lamentano.
matteo salvini luigi di maio
Ora l'accusa per Salvini e Di Maio non è di aver precipitato l'Italia in uno scontro con Bruxelles, né di aver fatto salire lo spread (anche perché da giorni il differenziale sui tassi sta scendendo). No, adesso l' imputazione che va per la maggiore nei talk show e sulla stampa è di non aver mantenuto le promesse. Avevate detto che avreste dato 780 euro a tutti e invece ci sono dei paletti, dunque più che un reddito di cittadinanza si tratta di una corsa ad ostacoli, dove chi l' ha organizzata ha disseminato trappole per eliminare i partecipanti. Anche sulle pensioni il tono è il medesimo.
matteo salvini saluta maurizio belpietro
Quota 100 non è per tutti, si lamentano. Ci sono delle penalizzazioni, anzi delle clausole che valgono per «soli» tre anni. Il meglio però lo danno gli editorialisti quando in tv rimproverano a leghisti e 5 stelle di aver promesso di abolire la Fornero e strapazzano i deputati della maggioranza per non averlo fatto. Ma come?
Fino a ieri voi commentatori sostenevate che cancellare la legge equivaleva a un suicidio e adesso strepitate perché Salvini e Di Maio - a causa delle minacciate sanzioni Ue - non l'hanno fatto? Certo, tutti quanti sappiamo che la coerenza non è il punto di forza di politici e giornalisti (e per quanto mi riguarda aggiungerei anche economisti). Tuttavia, che a rimproverare il governo siano alcuni campioni di incoerenza che fino a ieri predicavano la rottura degli schemi, minacciando di non votare il bilancio dell'Unione europea, fa abbastanza ridere.
il ministro giovanni tria (1)
L'aspetto comico è che a forza di strillare senza requie, e soprattutto senza ragione, questi signori rischiano di rendere simpatico perfino uno come Di Maio (no, Toninelli è escluso), il quale ha tante lacune, ma non si capisce perché debba essere presentato come un mostro di Firenze quando si sa che di mostro a Firenze ce n'è soltanto uno e col governo ha già dato. I nemici giurati della manovra, poi, si dolgono anche del fatto che l'esecutivo abbia patteggiato un deficit intorno al 2,04 per cento.
Avevate promesso il 2,4 per cento, ricordano con il dito puntato. Peccato che loro fossero tra quelli che auspicavano un disavanzo massimo dell' 1,5 per cento e appena poche settimane fa in tv accusassero la maggioranza di indebitare il Paese. Per l'occasione avevano anche coniato uno slogan, definendo chi sta al governo un ladro di futuro. Secondo i suddetti fare deficit significava mandare in malora il Paese. Ma allora perché farne di meno dev'essere ritenuto un fatto negativo?
padoan e renzi alla leopolda
La verità è che dopo aver tifato per la procedura d'infrazione, ovvero per un arbitro che mettesse in mora l'Italia e censurasse chi sta a Palazzo Chigi, i critici (Renzi li chiamerebbe i gufi) non si rassegnano alla sconfitta e schiumano rabbia. Tranquilli: la manovra - che non abolisce la povertà e nemmeno istituisce la ricchezza per tutti (come tutte le manovra ha luci ed ombre e appena l'avremo in mano non mancheremo di dirlo) - è passata e prima o poi passeranno anche tanti brontoloni d' opposizione.
Non con la maggioranza, come sogna qualcuno, ma direttamente dalle poltrone del Parlamento a quelle di casa.