Alessandro Ferrucci per “il Fatto Quotidiano”
brigitta e benedicta boccoli
A 19 anni, dentro un supermercato, dove cogliere l'occasione della vita: "Una mattina incontro Gianni Boncompagni davanti al banco della frutta: ci salutiamo e mi invita a sostenere un provino. Spiazzata. Incosciente. Accetto".
E? "Vado a studio da lui, due brevi convenevoli, poi non mi dà neanche il tempo di assorbire l'emozione che mi piazza davanti a una telecamera e inizia a intervistarmi; (silenzio, ride) poco dopo, con una scusa, si alza e se ne va: inizia una telefonata di mezz' ora; nel frattempo passava, mi guardava, quasi si scusava e se ne riandava.
benedicta boccoli
Io ferma, sempre seduta, con la testa che viaggiava verso i più terribili interrogativi e senza sapere come comportarmi: ero nel panico; (prende fiato) si deve essere divertito come un pazzo, perché sicuramente aveva lasciato la telecamera accesa per poi sbirciare le mie reazioni".
Da quel giorno Benedicta Boccoli è entrata nel pantheon della televisione da milioni di spettatori, quando bastava apparire per essere, quindi copertine di settimanali ("Per un topless è scoppiato un putiferio"), una partecipazione a Sanremo ("Non memorabile, mail brano è diventato un cult"), l'incontro con tutti i grandi del tempo, da Raffaella Carrà a Lino Banfi e Pippo Baudo; fino a quando ha deciso di puntare prima sull'es sere e poi sull'apparire e ha scoperto il teatro con Maurizio Micheli ("Ha rivoluzionato la mia vita"). Oggi è anche regista di un corto cinematografico, pluripremiato, oltre a una firma del Fatto, con la sua rubrica presente da anni ogni lunedì.
gianni boncompagni benedicta boccoli.
Insomma, bell'esordio.
Gianni era micidiale: una volta gli proponiamo una nostra amica e il provino consisteva nell 'interpretare un brano; prima di iniziare va dal maestro e all 'orecchio gli dà l'indicazione: "Suona con un'intonazione altissima..." La poverina ha stonato come una pazza, sgolata, disperata e consapevole dell 'inganno, ma senza via d'uscita.
Goliardia.
brigitta e benedicta boccoli 8
Mi mandava in diretta con me totalmente inconsapevole di quello che sarebbe avvenuto: "Improvvisa"; all'epoca l'ho odiato, ma oggi ancora attingo a quell 'esperienza: davanti a una telecamera non ho mai paura, so per certo che qualcosa saprò dire o fare; stessa cosa con il teatro: dopo Boncompagni è ancora tutto facilissimo.
benedicta boccoli 7
Quindi non ha mai provato lo stress da palco.
Quasi nulla. Forse un po' solo alle prime: mi mancava la salivazione; (pausa) mi correggo: in un caso, al Sistina, l'ansial'ho avvertita.
Come mai?
Lo spettacolo era Can Can, Gino Landi alla regia, eil fonico era un incapace: davanti a me una platea di iene, di serpenti con la lingua pronta a colpire.
La prima è sempre dei serpenti.
benedicta boccoli gianni boncompagni
E certo; comunque quella volta c'era anche il Tg1 e il fonico incapace sbagliò la sincronizzazione della miavoce con la pista dei cori e quelladellamusica: in sostanza era inevitabile cadere nella figuraccia.
Soluzione?
Ho toccato la "blasfemia" dello spettacolo: ho fermato tutto, spiegato il problema e chiamato il sipario.
Ci crede ai complimenti post spettacolo?
No. Paola Borboni era meravigliosa, di una cattiveria rara: andavanei camerini apriva tutte le porte degli attorie sistematicamente si complimentava, poi arrivava davanti alla toilette e ripeteva la medesima scena pure alla tazza del gabinetto.
benedicta e brigitta boccoli stelle (sanremo 1989)
Anche a lei è capitato di '' mentire?
Tantissime volte; uno deve stare attento a chi ti dice: "A me è piaciuto", sottintende sempre "agli altri ha fatto schifo".
Quando ha capito la sua anima artistica?
Da piccola con mia nonna ungherese: è stata l'ispirazione.
Come?
Lei appena quindicenne legge sul giornale di Budapest la possibilità di un'audizione per entrare in unacompagniaegirare l'Europa: si presenta e trova altre quattromila ragazze.
Bella concorrenza.
benedicta boccoli
L'audizione consisteva nel salire sul palco quattro alla volta, alzare la gonna e mostrare le cosce: la bocciano perché magra. Lei scioccata resta immobile, nel frattempo arrivano altre pretendenti, solo tre, e come un automa mostra nuovamente le gambe. Passa il provino. E diventa ballerina.
E nonna cosa le diceva della carriera?
Quando stavo a Domenica In mi scriveva delle lettere stupende, alcune corredate da consigli e preoccupazioni: "Già sei ballerina, già sei derubricata a puttana, quindi non mostrare mai il culo"; (cambia tono) quan do avevo sette anni mi ballava il tip tap in cucina mentre tentava di preparare dei piatti improbabili. Ridevo. Provavo a imitarla. E lì ho deciso il mio futuro.
gianni boncompagni benedicta boccoli
Con Domenica In è diventata nazional-popolare...
Già prima con Pronto chi gioca? nell 'edizione condotta dalla Bonaccorti: ero ballerina di fila e apparivo sempre; (pausa) sempre Gianni mi spiegò l'importanza dell 'iterazione: "Se ogni giorni ti metti un dito nel naso davanti la telecamera, e senza dire nulla, diventerai molto popolare".
Quindi?
La sola presenza dietro la Bonaccorti è bastata per venir riconosciuta per strada.
Le piaceva?
Moltissimo. Un giorno mio padre decide: "Andiamo al luna park". "Papà non è il caso". "E perché". "Non riusciremo a camminare". "Chi ti credi di essere?".
E invece...
Appena entriamo vengo assalita: dopo venti minuti mi giro e trovo papà e mio fratello seduti in mia attesa. (Ci pensa e sorride) A quel tempo andavo appositamente a via del Corso (Ro ma) e camminavo da cima a fondo per misurare il mio grado di celebrità.
benedicta boccoli domenica in
Mai, ho sempre preferito vivere il mio lavoro con serenità; l'unico problema è che ero un po' ossessiva: volevo imparare a tutti i costi, quindi studiavo in continuazione, ripetevo senza tregua, pure otto ore al giorno di sala prove; per questo gli altri ballerini mi detestavano.
Visto il rapporto con Boncompagni, frequentava anche la Carrà?
Avevo il camerino accanto a lei quando la domenica ero nel programma Gelato al limone: spesso mi regalava dei consigli su come interagire al telefono con il pubblico, con la famosa casalinga di Voghera: "Devi far parlare le persone, capire chi c'è dall 'altra parte. Empatizza". "Vabene". La settimanasuccessiva ho tenuto una signora venti minuti al telefono, mi ha raccontato tutta la sua vita, con gli autori che mi imploravano di chiudere. Il giorno successivo di nuovo Raffaella: "Forse sei andata un po' lunga". (Sorride)
benedicta boccoli
A cosa pensa?
Mi è tornata in mente un'immagine di Gianni: in una delle sue feste, a un certo punto, ci ha mostrato un vestito da prete.
Recitava messa?
No, spesso il pomeriggio andava nei dintorni del Vaticano, mirava i negozi religiosi, entrava e chiedeva gli articoli più improbabili: "Vorrei un Cristo sulla croce ma allegro". Una delle sue vittime preferite era un povero commesso filippino che non lo riconosceva.
Boncompagni si scandalizzava mai?
Finita Domenica In, con mia sorella andiamo a Positano, ci mettiamo in topless e finiamo sulla copertina di Novella 2000. Questa storia Gianni non l'ha sopportata: "Non devi permetterti: ti sei sputtanata".
Le è preso un colpo?
Non ci pensavo, all 'epoca il topless era normale e lui: "Siete licenziate da Domenica In". Non avevamo rispettato lo stile di Rai1.
giorgio albertazzi benedicta boccoli
Capitolo Sanremo.
Ricordo Jovanotti seduto a terra con Claudio Cecchetto alle sue spalle, mentre scrive il pezzo per noi; l'ho incontrato poco tempo fa: "Ammettiamolo non era un granché". E lui: "Non è vero, lo riscriverei". Comunque è un cult: per vent' anni ha vinto la classifica dei brani più trash (Si intitola "Stella").
Insomma, il Festival.
Mi sono divertita come una pazza, per me era una vacanza, peccato che siamo state eliminate subito; dietro le quinte è come un ring, con gli artisti che aspettano il proprio turno. Ricordo Anna Oxa e Fausto Leali che prima di esibirsi erano talmente terrorizzati da restare perennemente immobili e in silenzio. Guardavano il vuoto. Noi li abbiamo salutati e loro non hanno neanche risposto.
benedicta boccoli
Un suo errore di questi anni.
Di non essere stata abbastanza spietata, forse avrei avuto più occasioni. Ma va bene così.
Il teatro l'ha un po' emarginata da quel mondo?
Sono due realtà in teoria lontane e nel teatro c'è uno snobismo tremendo, ma guarda alla televisione e al cinema con una certa invidia: ci sono personaggi della tv negati per la recitazione e protagonisti di spettacoli orrendi che riescono a riempire grandi sale.
Come si trovava in tournée?
Non mi piace tantissimo: partivo a novembre e tornavo a maggio e sistematicamente sbagliavo la valigia: mi trovavo in primavera, in Sicilia, con il montone; (ride)dopo mesi di viaggi, alberghi e ristoranti all 'una di notte, ingrassi, ti vengono le borse e una serie infinita di piccole rogne. Però il teatro ti insegna l'umiltà, e ricominciare sempre da capo.
Esempio.
maurizio micheli e benedicta boccoli
Una sera ero sul palco del Sistina, incasso record, credo 61 milioni di lire; il giorno dopo in uno sperduto teatro del sud con al primo piano un gruppo di emigranti che cucinava piatti molto speziati. Li abbiamo invitati a vedere lo spettacolo.
Un suo maestro di teatro.
Maurizio Micheli: mi ha aperto la testa, è stato fondamentale; se non lo avessi incontrato forse mi piacerei di meno.
benedicta boccoli 6
Come sarebbe stata?
Mi immagino come una donna imprigionata nelle logicheborghesi, chiusa in un piccolo mondo, magari con dei figli biondi e il suv parcheggiato in seconda fila; (cambia tono) Maurizio oltre ad avere una preparazione alta che ama celare, è uno dei pochi comici non geloso delle risate ottenute dai colleghi.
Dopo Micheli.
Giorgio Albertazzi. Un giorno incontro la Ferilli: "Devi cambiare genere, cerca Albertazzi". E come? "Chiamalo". Va bene. E da lì ho provato a contattarlo tutti i giorni, inutilmente, fino a quando prendo il treno, vado a Firenze e citofono alla stanza del suo residence.
Audace.
benedicta boccoli domenica in
Mi presento, la sua assistente allucinata, piazzo un copione sul tavolo e gli parlo dello spettacolo. "Le faccio sapere", la sua unica reazione. Solo che sparisce di nuovo, allora chiamo di nuovo la Ferilli, e lei "Devi insistere". Un giornol'ho cercato 10 volte. Alla fine risponde e mi pone la domanda chiave: "Chi è il produttore?". Bluffo. "Sabri na Ferilli". "Allora va bene".
E lì?
Contatto Sabrina, le racconto dell 'ok di Albertazzi e magicamente è lei a proporsi: "Lo produco io".
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Sul palco con il maestro.
Abbiamo provato per un mese, tutti i giorni, e ogni volta mi chiedeva di mutare l'intonazione e i tempi: "Oggi prova la parte in chiave comica". "Oggi tragica". "Oggi più alta". Fino a quando è arrivato a pretendere un'interpretazione "barocca". E mi sono ribellata: "Che è?"
Che era?
(Ride) Il giorno prima del debutto gli manifesto i miei dubbi: "Giorgio, mi sento disorientata. Come mi vuoi?". "Non sonoun regista, sono un attore: ora hai tutte le intonazioni, decidi come meglio credi".
Bello...
maurizio micheli benedicta boccoli.
Poi lo spettacolo iniziava con me nuda, coperta solo da una mutandina color carne: a Palermo, la domenica pomeriggio, le signore si alzavano e se ne andavano.
Lei era amica di Gigi Proietti.
Amica è una definizione troppo grande: di lui avevo il mito, quindi ero sempre in imbarazzo; (Cambia tono) a settembre scorso siamo stati un pomeriggio a chiacchierare, qualcosa di magico, se chiudo gli occhi sento la sua voce che mi racconta di tutto, compresala storia del povero Toto. Io felice. Poi il mio cane sta per uccidere una delle sue galline e lui ridendo lo rincorre vestito con i pantaloni con sopra la bandiera americana e in testa un cappello di paglia.
benedicta boccoli gianni boncompagni
Ora lei è regista. Cosa ha capito?
Che ho la necessità di lavorare sugli attori, sulla storia, sui dettagli; che amo immaginare un percorso e realizzarlo. Che non sento il bisogno di stare io davanti la telecamera, ma preferisco trasmettere tutto quello che ho imparato.
Chi è lei?
Una donna di 54 anni che sogna di essere una trentenne.
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