Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
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Come viatico all'imminente utilizzo dei soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) fa impressione l'impietosa radiografia che, nella «Relazione sulle procedure di gestione dei beni sequestrati e confiscati», il IX Comitato della Commissione bicamerale Antimafia fa del paradossale spreco dei fondi europei che in teoria negli ultimi sei anni sarebbero stati usabili: appena 61 milioni erogati sui 509 a disposizione di 5 Regioni del Sud.
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L'Agenzia per la coesione territoriale (Act) aveva infatti sottoscritto protocolli d'intesa per la «realizzazione di azioni nei settori della legalità e sicurezza» con Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e Puglia, con l'Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati (Anbsc), il Dipartimento per le politiche di coesione e il Ministero dell'Interno appunto per la gestione di 509,1 milioni del Piano operativo nazionale (Pon) Legalità 2014-2020.
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Ma «attualmente - conteggia la relazione - il Pon Legalità ha finanziato le azioni previste dai 5 protocolli per un importo molto inferiore rispetto alle sue potenzialità», visto che «i 61 milioni ad oggi erogati rappresentano solo l'11,6% degli impegni programmati e addirittura il 4,7% se si fa riferimento al rapporto dei pagamenti sugli impegni».
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La Puglia, con 36,8 milioni, si attesta sul 71% nel rapporto impegni su programmato, ma sul 15,8% nel rapporto pagamenti su impegni. La Campania, con 14,9 milioni, sta rispettivamente sul 48,2% e sul 52,2%. La Sicilia, con 2,2 milioni, è al 33% nel rapporto impegni su programmato, «e appena al 4% nel rapporto pagamenti su impegni.
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Ancora più insoddisfacente è il quadro relativo alla Calabria», che ha finanziato tre convenzioni per 9,1 milioni ma «ha comunicato che non risultano avviati gli interventi inseriti in queste convenzioni».
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Tutto ciò impone di «tenerne conto non solo per le opportune correzioni di tiro alle procedure vigenti, ma anche nell'erogazione dei futuri fondi previsti dal Pnrr», di cui una delle sei missioni, la n. 5 «inclusione e coesione» da 27,6 miliardi, annovera un capitolo da 300 milioni specifico per la «valorizzazione economica e sociale» di almeno 200 beni confiscati «per il potenziamento del social housing, la rigenerazione urbana e il rafforzamento dei servizi pubblici di prossimità».
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E in concreto soccorso agli enti locali, per non sprecare il tesoro dei beni confiscati, dal IX Comitato della Commissione Antimafia arriva una didascalica guida pratica. Già solo anche per imparare a conoscere i beni sequestrati nel proprio territorio, che 63 Comuni su 100 ignorano perché neppure hanno le credenziali per la relativa banca dati "Open regio".