DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Gino Castaldo per “la Repubblica”
[…]Neanche il più smaliziato e creativo degli sceneggiatori avrebbe potuto immaginare un copione nel quale i Beatles che, ricordiamolo, si sono sciolti nel 1970, avrebbero ricevuto ben due nomination per i Grammy 2025, […] per le categorie Record of the year e Best rock performance.
Ancora più assurdo scoprire che in un’altra categoria affine (Best rock album), hanno ricevuto una nomination anche i Rolling Stones, rinnovando a distanza di decenni quello che è stato consegnato alla storia come l’archetipo dei duelli musicali. […]
Il paradosso è dovuto a una serie di circostanze del tutto eccezionali, che andiamo a elencare. La prima è che gli Stones si ostinano a fare concerti e pubblicare dischi, senza mai mollare il colpo, al di là di ogni prevedibile buon senso, l’altra riguarda lo struggente e inconsolabile vuoto che i Beatles hanno lasciato nel grande mare della cultura pop, considerando che […] si sono sciolti all’apice della loro carriera, nel punto massimo della loro creatività, chiudendo con due album strepitosi.
Il primo, Let it be, uscì per ragioni strategiche nel 1970, e nel 1971 fu candidato per l’appunto ai Grammy, ma non vinse, beffardamente battuto da Bridge over troubled water di Simon & Garfunkel, il secondo, che fu il vero ultimo disco registrato dalla band, è niente di meno che Abbey Road, […] la più bella lettera d’addio mai scritta in musica. Come colmare il vuoto?
Dopo lunghe pause, ragionamenti, esitazioni, […] Paul McCartney e Ringo Starr hanno deciso di rielaborare un inedito di John Lennon e trasformarlo in Now and then, un singolo uscito alla fine del 2023 con grande clamore e qualche perplessità dovuta all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale.
E così si arriva ai prossimi Grammy che saranno consegnati il prossimo 2 febbraio. Dovessero vincere, suonerebbe, con tutte le debite proporzioni, come l’Oscar alla carriera dato a Ennio Morricone dopo tante occasioni ingiustamente mancate. Proviamo a fantasticare.
Paul e Ringo non sono come Dylan, geniale e scorbutico anche di fronte alle onorificenze, capace di dire a quelli del Nobel: “Grazie per il conferimento ma quella sera purtroppo ho già un impegno”.
Loro saranno lì, di sicuro, a onorare come hanno sempre fatto il loro ruolo e la loro dignità di artisti.
Per la gioia degli amanti dei duelli ci potrebbero essere anche gli Stones. Potrebbero vincere loro, oppure i due ex Beatles, oppure ancora entrambi, chi può dirlo. Ma di sicuro si scambieranno messaggi d’amore. Rivali sì, ma anche amici, il che rimane a tutt’oggi un bellissimo messaggio. Ringo avrà parole di pace e Paul ricorderà a tutti che la musica è la più bella invenzione del mondo. Per questo bisogna averne cura. Anche grazie a un possibile Grammy arrivato con decenni di ritardo.
BEATLES E ROLLING STONES. APOLLINEI E DIONISIACIlogo beatles e rolling stones
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