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    "GIANLUCA VIALLI ARRIVÒ A UN PASSO DAL DIVENTARE L'ALLENATORE DELLA NAZIONALE DOPO TRAPATTONI" - LA RIVELAZIONE DI BEPPE BERGOMI ALLA SERATA "MY NAME IS LUCA", ORGANIZZATA A GENOVA DA MASSIMO MAURO PER CELEBRARE VIALLI A UN ANNO DALLA SCOMPARSA - "MI DISSE: 'SARAI IL MIO SECONDO', POI DOPO NON SE N'È FATTO NIENTE" - ROBERTO MANCINI: "IL SUO ULTIMO SOGNO ERA QUELLO DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA SAMPDORIA…" - IL RICORDO DI GUARDIOLA


     
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    1. CALCIO: VIALLI ARRIVÒ A UN PASSO DA ALLENARE LA NAZIONALE

    beppe bergomi alla serata my name is luca beppe bergomi alla serata my name is luca

    (ANSA) - Gianluca Vialli arrivò a un passo dal diventare l'allenatore della nazionale italiana dopo Giovanni Trapattoni. Lo rivela Giuseppe Bergomi tra una folla di centinaia di persone radunatesi al Teatro Carlo Felice di Genova per 'My name is Luca', la serata benefica da tutto esaurito organizzata per celebrare la memoria del campione a un anno dalla morte e ricordare la sua attività di raccolta fondi per la ricerca sulla Sla.

     

     "Un aneddoto che mi lega a Gianluca tantissimo è che lui per poco non è diventato allenatore della Nazionale, - racconta Bergomi l'esperienza vissuta nel 2004 - mi aveva chiamato per andare a prenderlo in segreto all'aeroporto di Malpensa perché mi doveva parlare, 'sarai il mio secondo' mi disse al ristorante, poi dopo non se n'è fatto niente".

     

    gianluca vialli beppe bergomi gianluca vialli beppe bergomi

    "Ce l'hanno portato via troppo presto, - commenta Bergomi - in queste occasioni mi piace sottolineare più le doti umane di Gianluca, che si sono modificate nel tempo, da ragazzo abbiamo giocato un Mondiale nel 1986, un Europeo nel 1988, il Mondiale del 1990 insieme, ma dopo è cresciuto nella vita lavorativa oltre il calcio, la sensibilità di Luca era incredibile, nel periodo della malattia è cresciuto ancora tantissimo e ci ha lasciato tanto, dalla semplicità alla goliardia, ci ha lasciato un vuoto incredibile".

     

    beppe bergomi gianluca vialli beppe bergomi gianluca vialli

    "In campo con la nazionale era uno spasso, era divertente, ma è sempre stato un perfezionista, - sottolinea - voleva sempre fare allenamento prima di entrare in campo, dopo l'allenamento ci mettevamo a fare gli addominali, trascinava anche me nonostante fossi più grande di lui, aveva voglia sempre di migliorarsi".

     

    "È una bellissima serata pensata da vincente come la pensava sempre Vialli, una sala piena a Genova con tanti amici e persone che hanno voglia di ricordare Gianluca con un sorriso sulle labbra, come lui avrebbe voluto, nella città di Genova a cui ha dato moltissimo", sottolinea il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti l'importanza della serata benefica per la ricerca organizzata a favore della 'Fondazione Vialli e Mauro'.

    vialli luca 3 vialli luca 3

     

    2.CALCIO: TUTTO ESAURITO A GENOVA PER SERATA IN RICORDO DI VIALLI

     (ANSA) - Tutto esaurito al Teatro Carlo Felice di Genova per 'My name is Luca', la serata benefica organizzata per celebrare la memoria del campione a un anno dalla morte e ricordare la sua attività di raccolta fondi a favore della ricerca sulla Sla. Centinaia le persone accorse, non solo tifosi sampdoriani, per partecipare all'evento, tra gli ospiti Giuseppe Bergomi, Luca Marchegiani, Pep Guardiola in videcollegamento, numerosi giocatori blucerchiati, delle altre squadre e della nazionale.

     

    SERATA MY NAME IS LUCA SERATA MY NAME IS LUCA

     "Il Carlo Felice gremito e pieno d'affetto è un'altra vittoria di Gianluca. - commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - Le porte della Regione saranno sempre aperte per ricordare un grande campione di vita e di sport. Vialli diceva che l'importante non è vincere ma pensare in modo vincente. Così si può affrontare la vita. Questa sala, questa sera, è una grande vittoria anche oggi che Gianluca non c'è più. Una sala piena di affetto, di persone che vogliono ricordare con emozione ma anche con un sorriso un grande uomo e un grande campione. Perché è proprio lui che ci ha voluto lasciare qualcosa e il teatro pieno lo dimostra. E siamo orgogliosi che grazie all'impegno della fondazione Vialli Mauro potremmo sostenere la ricerca sulla lotta alla SLA e al cancro".

     

    luca marchegiani alla serata my name is luca luca marchegiani alla serata my name is luca

    Giuseppe Bergomi rivela che Vialli arrivò a un passo dal diventare l'allenatore della nazionale italiana dopo Giovanni Trapattoni nel 2004. "Un aneddoto che mi lega a Gianluca tantissimo è che lui per poco non è diventato allenatore della nazionale, - racconta Bergomi l'esperienza vissuta - mi aveva chiamato per andare a prenderlo in segreto all'aeroporto di Malpensa perché mi doveva parlare, 'sarai il mio secondo' mi disse al ristorante, poi dopo non se n'è fatto niente".

     

     "È stato un calciatore fantastico, - lo ricorda Marchegiani - interpretava il suo ruolo in modo nuovo ed estremamente moderno rispetto all'epoca in cui ha giocato, perciò credo che sia un campione indimenticabile".

     

    3.CALCIO: MANCINI 'VIALLI AVEVA SOGNO, DIVENTARE PRESIDENTE SAMP'

    videointervento di roberto mancini alla serata my name is luca videointervento di roberto mancini alla serata my name is luca

     (ANSA) - ''Lui aveva un ultimo sogno, quello di diventare presidente della Sampdoria e mi dispiace davvero tanto che non sia riuscito a coronarlo''. E subito una pioggia di applausi dalla platea del Teatro Carlo Felice. Così Roberto Mancini, ex ct dell'Italia e attuale allenatore della nazionale saudita in video collegamento in occasione dell'evento "My name is Luca.

     

    Ballata per Vialli" al Teatro più importante di Genova per ricordare Gianluca Vialli in una serata dallo scopo benefico. ''Non lascia nessuna eredità, perché persone come Luca non se ne vanno mai ma restano sempre dentro di noi. Completarci non è stato difficile perché eravamo completamente diversi. Abbiamo litigato soltanto una volta, per una stupidaggine, durata una settimana e poi stop'', ha detto Mancini.

     

    pep guardiola gianluca vialli pep guardiola gianluca vialli

    4.GUARDIOLA, 'VIALLI SAPEVA CREARE CALCIO'

     (ANSA) - ''Quando eravamo giovani ci siamo incontrati nella finale di Coppa Campioni tra Barcellona e Sampdoria e per fortuna Zubizarreta fece grandi parate e noi conquistammo il trofeo. Poi ci siamo ritrovati giocando a golf con la sua Fondazione. Abbiamo passato insieme momenti molto belli. In quella finale, l'allenatore del Barca aveva fatto bene a togliermi…" racconta scherzando Pep Guardiola, tecnico del Manchester City intervenuto in video collegamento in occasione dell'evento "My name is Luca. Ballata per Vialli" al Teatro Carlo Felice di Genova per ricordare Gianluca Vialli.

    vialli mancini vialli mancini

     

     "Era un centravanti tipico italiano, ho sempre ammirato come facesse anche la fase difensiva. Ammiravo campioni come Baggio, Totti, Del Piero, ma Luca era davvero capace di creare calcio. La forza del calcio italiano é sempre stata quella di difendere bene e poi avere questi campioni davanti come Vialli, capaci di vincere le partite con giocate straordinarie che erano decisive'', ha aggiunto Guardiola.

     

    gianluca vialli sampdoria gianluca vialli sampdoria

    5.CALCIO: MARCHEGIANI RICORDA UN INSEGNAMENTO DI VIALLI

     (ANSA) - "Il ricordo più istintivo di Gialuca Vialli riguarda il calcio, nelle qualificazioni ai Mondiali del 1994 feci una partita con lui in Nazionale e giocai molto male, lui fu quello che dopo la partita mi disse una frase che può sembrare significar poco, in realtà per me è stato un insegnamento da lì in avanti nella carriera: 'domenica prossima è la partita più importante perché bisogna sapersi rialzare subito'".

     

    gianluca vialli juventus gianluca vialli juventus

    Così Luca Marchegiani ricorda Gianluca Vialli a margine di 'My name is Luca', la serata benefica organizzata al Teatro Carlo Felice di Genova per celebrare la memoria del campione a un anno dalla morte e ricordare la sua attività di raccolta fondi a favore della ricerca sulla Sla.

     

    "Quando un portiere sbaglia, la squadra subisce l'errore del portiere, tanti si limitano a una pacca sulla spalla, altri ti lasciano anche stare, lui invece mi disse 'domenica è la partita più importante perché bisogna sapersi rialzare subito', devo dire che è una cosa che ho sempre tenuto a mente, perché in realtà la cosa importante non è solo il sapersi rialzare, è il saper andare oltre le difficoltà che capitano, questo è un ricordo che ho di Gianluca", aggiunge.

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