Alberto Mattioli per “la Stampa”
beppe sala e le frecce tricolori
«Io in vacanza dove mi chiedono il test non ci vado». Ed è subito polemica.
Da una parte, il sindaco di Milano, Beppe Sala, che pretende libere ferie in libero Stato, senza discriminazioni sulla regione di provenienza. Dall' altra, il governatore della Sardegna, Christian Solinas, che prima annuncia di voler chiedere una «patente di immunità» a chi visiterà l' isola e poi dice che Sala dovrebbe avere «la decenza di tacere».
Sala, è pentito?
«No, perché? Ho chiesto solo di fare chiarezza. E ho aggiunto, da cittadino, che se qualcuno mi obbliga a fare il test per andare a casa sua io preferisco rinunciare. A Milano abbiamo sempre accolto tutti. E il turismo in certe regioni l' hanno costruito proprio i lombardi».
beppe sala beve birra con alessandro cattelan
Perché «certe»? Chi non vi vuole è la Sardegna.
«Mi sembra che anche la Sicilia abbia ventilato qualcosa del genere. Comunque, è una questione di trasparenza verso i cittadini».
Quale trasparenza?
christian solinas
«Ci vogliono regole chiare e anche in fretta. Ancora non sappiamo se dal 3 giugno potremo uscire dalla Lombardia. Ora, chi decide? E su quali basi? Poter viaggiare da cosa dipende? Dal parametro R0 della Regione? Dal numero di ricoveri? Da quello dei contagi?
E poi: Solinas parla di test. Ma quali test? E come? Il tampone? Il sierologico? E quale? Il pungidito o il test del sangue?
christian solinas e flavio briatore
Lo sa che oggi farlo nelle strutture pubbliche è quasi impossibile e in quelle private difficile? Ha stabilito un protocollo? Io sto chiedendo ai miei cittadini dei sacrifici. Ma devo dare loro delle certezze».
Solinas deve tutelare la salute dei suoi amministrati.
«La salute è sicuramente fondamentale. Credo però che la ripartenza non sia solo una questione sanitaria ma anche economica e sociale. Non penso che la Sardegna possa vivere solo di turismo autoctono.
beppe sala al mare
Sono i milanesi che, almeno in parte, l' hanno inventata come meta turistica. Non dico che i sardi debbano esserci riconoscenti, ma trattarci da untori, no. Non è che ognuno si fa le sue regole».
Tutti diranno che Sala parla per i suoi amici con la villa in Costa Smeralda.
«Anche questo mito delle seconde case "da ricchi" va sfatato. Negli anni del boom l' appartamentino al mare se lo sono comprati in molti. Non stiamo parlando di un' élite».
BEPPE SALA INCAZZATO PER I RAGAZZI CHE BEVONO BIRRETTE SUI NAVIGLI
Pensa che il 3 giugno i lombardi potranno uscire dalla loro regione come tutti gli italiani?
«Non ne ho la più pallida idea. E dalla conversazione che ho avuto con il ministro Boccia credo che non l' abbia neanche lui. Il Governo deciderà sulla base dei dati che qualcuno gli sottoporrà. Io non so né quali dati saranno né chi sarà a portarglieli. E vorrei saperlo».
assistente civico francesco boccia
Parliamo dell' epidemia. Ieri i contagi in Lombardia sono aumentati. Secondo lei, Milano ne è fuori?
FRANCESCO BOCCIA SI PRESENTA CON LA MASCHERINA ALL'ORECCHIO E BORRELLI SE LA RIDE
«Al momento la situazione è sotto controllo. I contagi, che beninteso sono solo la punta dell' iceberg, attualmente sono 30-40 al giorno, quindi davvero ridotti rispetto a poche settimane fa. Ora si tratta di tenere le antenne alzate, non mollare ed evitare rischi inutili».
C' è ancora un caso Lombardia?
GIULIO GALLERA ATTILIO FONTANA BY CARLI
«Sì. Non per i contagi su base giornaliera, che non significano molto, ma per la differenza con le altre regioni. Questa resta».
Il mito della buona sanità lombarda esisterà ancora?
«Quantomeno, viene messo in discussione. Gli ospedali si confermano eccellenti, la sanità di base molto meno. Insomma, che Veneto ed Emilia-Romagna ne siano uscite meglio non c' è dubbio».
Cosa rimprovera a Fontana?
attilio fontana meme
«Non voglio polemizzare con Fontana. Trovo però strano che la Regione Lombardia non ammetta alcun errore. Poi sulla questione delle Rsa è in corso un' inchiesta, quindi non ne parlo».
La Lombardia diventa contendibile per il centrosinistra?
«Non solo possiamo provarci, ma dobbiamo. Non si tratta di approfittare delle disgrazie, ma se abbiamo delle proposte è il momento di farle valere».
In tutto questo periodo, ha mai disperato?
beppe sala 19
«No. Ci sono stati dei momenti difficili, anche emotivamente. Però ho sempre sentito i miei colleghi di Bergamo o di Brescia: a Milano obiettivamente la situazione non è mai stata così tragica. E questo è stato importante, perché se crollava il fronte sanitario milanese crollava tutto».
ATTILIO FONTANA
Solinas le rinfaccia il famigerato aperitivo e gli slogan su Milano che non si ferma. Ha altro da rimproverarsi?
beppe sala giuseppe conte
«Come tanti altri, all' inizio ho sottovalutato la situazione, non lo nego. Dopo credo proprio di aver fatto la mia parte con responsabilità. I conti, però, si fanno alla fine».
Come cambierà Milano?
BEPPE SALA BONACCINI
«La città dovrà ripensarsi. Non buttiamo nulla del passato, ma per esempio l' economia punterà più su finanza e tecnologia che sugli eventi come le settimane della moda e del mobile. Bisogna insistere sulla trasformazione ambientale, che non è un vezzo da ambientalismo fighetto, ma una vera occasione, anche economica».
BEPPE SALA CALZINI ARCOBALENO
Quanti anni ci vorranno a Milano per tornare ai fasti pre-Covid?
«Due, alla peggio tre».
Ma nel 2023 a Palazzo Marino ci sarà ancora lei?
«Se mi ricandido? Lo deciderò dopo le vacanze. Adesso sono troppo stanco».