Pierfrancesco De Robertis per “il Giorno”
PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE
Quando il Papa parla i vescovi stanno zitti, ed è comprensibile quindi che l' episcopato italiano si sia ieri racchiuso in un silenzio rispettoso dell' appello che poche ore prima il Pontefice aveva rivolto ai leader europei nel corso dell' Angelus domenicale. «Da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare.
Rivolgo un accorato appello perché si dimostri concreta solidarietà nei confronti di queste persone», aveva detto da San Pietro Francesco. Ma è innegabile che da alcune settimane tra i vescovi italiani monti una certa insoddisfazione verso le mosse del governo gialloverde, in particolare sul decreto sicurezza. Certo, a meno di svolte clamorose attualmente non all' orizzonte, non torneranno i tempi del partito dei cattolici e neppure quelli ruiniani di un diretto intervento della Cei nella politica italiana, ma l' imbarazzo si coglie, ed è forte.
Gualtiero Bassetti, presidente Cei
L'anima sociale di questa Chiesa, la Chiesa di papa Francesco, sta emergendo in tutta evidenza. In parte per il rinnovamento dell' episcopato apportato da Bergoglio (dal presidente della Cei Gualtiero Bassetti in là molte sono le nomine apicali partorite dal Papa argentino, tutte nel segno della Chiesa «ospedale da campo»), in parte per i diretti interventi sul tema migranti che il Papa figlio di migranti nel tempo non ha mai lesinato. Ricordiamo come uno dei primi atti del suo pontificato fu il viaggio a Lampedusa, luglio 2013, dove Francesco celebrò su un altare ricavato da una barca di migranti e gettò in mare una corona di fiori per ricordare tutti i morti in mare.
NAVE SEAWATCH SEQUESTRATA A MALTA
E quindi con l'accentuarsi dell' offensiva securitaria del governo i dubbi dei vescovi emergono. I vescovi sono così decisi da arrivare addirittura a sostenere la scelta «di coscienza» di molti sindaci italiani che hanno deciso di non applicare la riforma dei nuovi Sprar. «Penso che nessuno voglia essere sovversivo, però ci sono dei problemi che richiedono anche dei giudizi di coscienza», aveva detto il cardinale Angelo Bagnasco venerdì scorso. Una via libero esplicito che arriva da un pezzo grosso, ex presidente della Cei e attuale presidente dei vescovi europei.
matteo salvini su facebook
E cui non a caso sono seguiti altri interventi sullo stesso tenore. L'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che ha invitato i cattolici a non «rimanere in silenzio di fronte e disumani decreti», spiegando poi che «il Vangelo non va ostentato ma deve incidere nella vita». Con un' allusione neppure tanto velata a Salvini e ai suoi continui richiami ai simboli della fede cristiana, come quando a marzo scorso il segretario leghista chiuse la campagna elettorale a Milano con il Vangelo in mano.
La CEI all'inizio della settimana prossima terrà il suo Consiglio permanente e probabilmente ufficializzerà la propria posizione. Per il momento traspare solo un certo imbarazzo di cui le prese di posizione dei singoli vescovi sono il prodromo. D'altra parte i continui richiami del Papa all' accoglienza, unita all' integrazione ma mai distante dall' umanità, lasciano pochi spazi all' interpretazione.