Chiara Ugolini per repubblica.it
rami malek
La parità di presenza delle donne nel cinema, il valore della diversità, i diritti dei migranti, degli omosessuali, la lotta al razzismo nei confronti degli afroamericani. I Golden Globe 2019, un anno dopo la prima premiazione dell'era del #Metoo (ricordate gli abiti neri e i discorsi dal palco?), si sono svolti all'insegna dell'inclusione e della diversità. Sul palco del Beverly Hills Hotel sono saliti talenti che rappresentano la complessità della società in un'edizione dei premi della Foreign Press (i giornalisti stranieri a Hollywood) che quest'anno ha abbracciato quanto mai il cinema black e con la scelta di una dei due conduttori della serta, l'attrice canadese di origine coreana Sandra Oh, con il comico Adam Samberg, a rappresentare la comunità asiatica dopo il successo del film Crazy Rich Asians.
Doppio premio, un po' a sorpresa, per Bohemian Rhapsody, il film exploit della stagione che ha vinto come miglior film drammatico e anche per il miglior protagonista a Rami Malek nel ruolo di Freddie Mercury: "Ho fatto parte di una famiglia con questo film" ha detto dal palco dove è salito dopo aver abbracciato Brian May. "Grazie ai Queen e a Freddie, sei un uomo bellissimo e io ti amo". Malek era accompagnato nella notte dei Golden Globe dalla fidanzata Lucy Boynton, che nel film interpreta Mary Austin.
olivia colman
La miglior commedia è stata giudicata Green Book (che ha vinto anche la miglior sceneggiatura e il miglior attore non protagonista), storia vera dell'amicizia tra il buttafuori italoamericano del Bronx Tony Lip (Viggo Mortensen) e il pianista afroamericano Don Shirley nell'America razzista degli anni Sessanta. Un altro riconoscimento al cinema impegnato contro il razzismo e sulla storia della comunità afroamericana è arrivato con il premio al miglior attore non protagonista a Mahershala Ali per il suo ruolo di Doc Shirley. Il film ha vinto anche come miglior sceneggiatura, riconoscimento che ha ritirato Nick Vallelonga, figlio del personaggio interpretato da Mortensen, insieme al regista Peter Farrelly e Brian Currie. Il regista ha detto: "Questa storia mi ha dato speranza, noi tutti possiamo farcela. Abbiamo bisogno di parlare e non giudicare, dobbiamo cercare i punti che abbiamo in comune: amare e essere amati".
lady gaga
La cerimonia era partita con il discorso introduttivo di Sandra Oh e Adam Samberg che hanno scherzato: "Siamo qui su questo palco, noi due perché siamo rimasti gli unici in tutta Hollywood a non aver detto niente di offensivo" facendo riferimento al caso Kevin Hart. La prima statuetta come miglior attore di una serie in forma di commedia è andata a Michael Douglas per la serie tv Netflix The Kominsky Method, dal palco l'attore, 75 anni a settembre, ha ringraziato il suo "sparring partner" Alan Arkin, la moglie Catherine Zeta-Jones e ha detto che consegnerà la statuetta al padre Kirk di 102 anni. La serie è stata giudicata anche la migliore in forma di commedia. Il miglior cartoon è Spider-Man - Un nuovo universo, su un nuovo supereroe Miles, il giovane "super" che prende il testimone di Peter Parker e punto dal ragno radioattivo sviluppa i noti poteri. Dietro al film d'animazione c'è la matita italiana Sara Pichelli. Dopo un primo assaggio sul fronte cinema si ritorna a premiare le serie tv: la migliore drammatica è The Americans.
lady gaga rami malek
Lo show è l'avvincente e storicamente accurato racconto dell'America della Guerra Fredda è alla sua sesta stagione. Mentre Richard Madden ha vinto il riconoscimento come miglior attore in una serie tv drammatica per Bodyguard. Ben Whishaw ha vinto come miglior attore non protagonista nella serie A very english scandal, miniserie inglese sulla storia del deputato liberal Jeremy Thorpe che dovette affrontare lo scandalo di veder rivelata la sua relazione gay al mondo politico, nel dopo cerimonia Whishaw ha detto alla stampa che si augura che sempre più ruoli di eterosessuale vengano affidati a gay: "Credo che gli attori possano interpretare e incarnare qualsiasi cosa". Patricia Arquette si è aggiudicata la statuetta per la migliore attrice in una miniserie drammatica con il suo ruolo inEscape at Dannamora, che racconta la storia vera del piano di fuga che nel 2015 permise a due detenuti di evadere per la prima volta nella storia dalla più grande prigione di massima sicurezza di New York. Rachel Brosnahan è la migliore attrice in una commedia o musical tv con La fantastica signora Maisel.
sandra oh andy samberg
La miglior attrice protagonista per una commedia invece è stata giudicata Olivia Colman, già Coppa Volpi a Venezia, per il suo ruolo di Regina Anna ne La favorita di Yorgos Lanthimos, l'attrice ha ringraziato le sue colleghe Emma Stone e Rachel Weisz chiamandole "puttanelle" per il ruolo che svolgono nel film in cui si contendono in tutti i modi i favori di questa fragile e capricciosa regina. Mentre Glenn Close arriva a quota terza statuetta dei Golden Globe per il miglior film drammatico nel film The Wife - Vivere nell'ombra in cui interpreta una donna che per quarant’anni ha sacrificato il proprio talento e i propri sogni, lasciando che il marito, l'affascinante e carismatico Joe (Jonathan Pryce), si impadronisse della paternità delle sue opere. Joan assiste, per amore, alla sfavillante e gloriosa carriera dell’uomo, sopportando menzogne e tradimenti finché alla vigilia del premio Nobel conferito a Joe per la sua apprezzata produzione letteraria tutto questo diventa per lei insopportabile: "Questo personaggio mi ha ricordato mia madre che arrivata a 80 anni pensava di non aver realizzato nulla. Le donne hanno la missione di nutrire i figli e stare accanto ai loro partner ma noi donne dobbiamo dare corpo ai nostri sogni, non dimentichiamoli".
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Ancora tv con la presentatrice della serata Sandra Oh che ha portato a casa anche una statuetta per il suo ruolo in Killing Eve, mentre Patricia Clarkson ha vinto come migliore attrice non protagonista per una serie tv in Sharp Objects, l'attrice dal palco ha ringraziato il suo regista Jean-Marc Vallée: "Hai chiesto tutto da me tranne il sesso, che è come le cose dovrebbero andare nel nostro mestiere". Darren Criss ha vinto per il suo ruolo in The Assassination of Gianni Versace - The American Horror Story che ha dedicato il premio alla mamma che ha voluto ringraziare: "Sono figlio di un'immigrata filippina, a te devo la maggior parte delle cose belle che mi sono capitate". La serie ha vinto anche come miglior serie drammatica, il regista ha ricordato che Gianni Versace ha avuto il coraggio del "coming out" prima di tanti altri, "è stato ucciso vent'anni fa. La nostra serie parla di una parte di storia e quella storia può continuare".
julia roberts
Il miglior film non in lingua inglese è Roma di Alfonso Cuarón che ritirando il premio ha fatto un discorso politico: "Il cinema è per costruire ponti e abbattere muri, questi nuovi volti del cinema - ha detto facendo riferimento alla sua protagonista Cleo, ispirata alla sua tata di origine india - anche se diversi ci fanno capire quanto invece sono familiari e ci fanno capire quanto abbiamo in comune. Grazie famiglia, grazie Messico" ha aggiunto in spagnolo. Alfonso Cuarón ha vinto anche come miglior regista: "Mi sento un traditore perché io non ho fatto altro che assistere alla bellissima recitazione di queste giovani attrici e perché credo che questo film sia stato diretto da mia mamma e dalla mia famiglia".
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cuaron
carole burnett