Franca Giansoldati per “il Messaggero”
statio orbis 2020 papa bergoglio
Al massimo per Natale sarà ammesso ricevere in dono un panettone artigianale e una bottiglia di spumante. Ma niente altro, nemmeno un salame o uno zampone nella cesta natalizia perché altrimenti si passano i guai. Per Pasqua più o meno la stessa cosa: solo una colomba e un uovo di cioccolata di quelli con la sorpresina d' argento dentro.
Valore complessivo acconsentito: 40 euro, non un centesimo di più. Il fatto è che con le nuove regole che ha varato Papa Francesco in questi giorni per limitare la corruzione dei suoi dipendenti e dei suoi cardinali, l' importo dei regali che da ora in avanti sarà consentito non può superare quella cifra. Oltre quel tetto scattano sanzioni, punizioni e, per i casi gravi, forse licenziamenti.
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Va da se che in un piccolo Stato di appena 44 ettari di estensione, dove ormai tutto è super controllato, dove sono state piazzate telecamere in ogni angolo e ogni dipendente o residente vive con la spiacevole sensazione (chi più chi meno) di essere perennemente intercettato anche al telefono, nemmeno fosse il regno della Spectre, l'ultimo provvedimento anti-corruzione non ha fatto altro che amplificare il disorientamento generale.
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Naturalmente i regali in prossimità delle feste sono legittimi ma purché siano occasionali e di modico valore. Papa Francesco ha messo nero su bianco questa, come altre importanti novità in un Motu Proprio in cui chiede ai prefetti dei dicasteri così come ai dirigenti e agli amministrativi di firmare una sorta di autocertificazione per dichiarare di non avere condanne o indagini in corso per terrorismo, riciclaggio o evasione fiscale e di non possedere beni nei paradisi fiscali o pacchetti di investimenti in aziende che operano contro la Dottrina della Chiesa. La «mancata dichiarazione ovvero la dichiarazione falsa o mendace» sarà perseguita penalmente.
papa francesco wilton gregory concistoro
Il giro di vite segue quello del maggio dell' anno scorso, quando era stato promulgato il nuovo codice degli appalti resosi necessario, spiegava il Pontefice, perche la corruzione «puo manifestarsi in modalita e forme differenti anche in settori diversi da quello degli appalti».
Un documento arrivato come conseguenza della adesione alla Convenzione Onu contro la corruzione. Con questo ulteriore passaggio Papa Francesco ha stabilito che saranno sanzionati gli eventuali conflitti di interessi dei cardinali e degli altri dipendenti della curia.
parolin e bergoglio
Il provvedimento arriva in sincronia (e forse non è un caso) con il rapporto atteso da parte di Moneyval, il Comitato del Consiglio d' Europa per la valutazione delle misure adottate dal Vaticano contro il riciclaggio di denaro. Il contenuto del rapporto non sarà pubblicato che a metà giugno ma il Vaticano resta un osservato speciale.