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    BERLUSCONI A ROTTA DI COLLE – IL CAV CONTINUA A CREDERE NELL’UTOPIA QUIRINALE (“I VOTI CI SONO”), LA MELONI GIA’ PREPARA IL PIANO B: “SE L'OPERAZIONE NON DOVESSE ANDARE IN PORTO NON È CHE POI OGNUNO VA PER CONTO SUO O QUALCUNO TRATTA PER ME. IO NON VOGLIO SUBIRE SCELTE ALTRUI. PER CAPIRCI, L'IDEA DI CHIEDERE A MATTARELLA UN SECONDO MANDATO PER ME È INACCETTABILE... E SU ALTRI POSSIBILI CANDIDATI VOGLIO RAGIONARE. SERVE UNA REGIA PERMANENTE IN QUESTA PARTITA” – E SALVINI INCONTRA DRAGHI…


     
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    CESARE ZAPPERI per il Corriere della Sera

     

    Quello che doveva uscire da un vertice «dal clima natalizio», piuttosto breve, per forza di cose interlocutorio se è vero - come ha chiosato alla fine Gianni Letta - che «tra dieci giorni con quello che sta succedendo il clima può essere cambiato, prendiamoci ancora del tempo per esaminare per bene la situazione in tutti gli aspetti», è stato messo nero su bianco in una nota sottoscritta da tutti i leader, ovvero Berlusconi, Salvini, Meloni, Cesa, Toti e Lupi: il centrodestra «affronterà unito» tutti i prossimi passaggi politici, a partire da quello del Quirinale.

     

    BERLUSCONI MELONI 3 BERLUSCONI MELONI 3

    Una rassicurazione da una parte a Berlusconi, che anche ieri nel vertice ha mostrato la sua incrollabile volontà di giocarsi una partita che ritiene di poter vincere: «I voti ci sono, me lo assicurano, e nemmeno risicati. Anzi, vi dirò che io voglio essere eletto con un margine abbastanza ampio, e credo di poterlo fare, mi dicono che potremmo avere anche 150 e anche oltre voti in più degli attuali».

     

    BERLUSCONI MELONI BERLUSCONI MELONI

    Dall'altra a Giorgia Meloni, che come tutti gli altri commensali ha assicurato il sostegno al Cavaliere, ma ha avvertito: «Sia chiaro, se però l'operazione non dovesse andare in porto non è che poi ognuno va per conto suo o qualcuno tratta per me. Io non voglio subire scelte altrui. Per capirci, l'idea di chiedere a Mattarella un secondo mandato per me è inaccettabile... E su altri possibili candidati voglio ragionare. Serve una regia permanente in questa partita».

     

    Ma la leader di FdI - prima di portarsi a casa il doggy bag offerto da Berlusconi, delle pere con il vino, dessert che ormai offre ad ogni pranzo ai suoi commensali - ha anche messo a sedere a tavola il convitato di pietra, ponendo agli alleati un tema: che succede se Draghi chiederà alla sua maggioranza di essere eletto al Quirinale? Perché «noi siamo all'opposizione, non è un problema per noi, ma per voi? Serve chiarezza. E presto».

     

    meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

    La chiarezza - mentre un po' tutti si dicevano scettici sull'ipotesi (che comunque è tornata ad aleggiare) che Mattarella accetti, e sono rimasti vaghi se non silenti su Draghi - dovrebbe arrivare a metà gennaio, quando ci si attende con un buon margine di certezza che Berlusconi sciolga la sua riserva e si dica pubblicamente pronto alla corsa. In quel caso, chiaro che il centrodestra non potrebbe che sostenerlo, ma gli scenari a cascata sarebbero dei più vari: da una sconfitta a una vittoria risicata fino a elezioni anticipate con una maggioranza in pezzi o addirittura ad una nuova maggioranza. Tutte ipotesi in campo, di cui però ieri si è parlato poco.

     

    Come dei nomi da piano B: Amato, Casini, i più politici. O Cassese, Pera, o altri coperti. Saranno appunto giorni di lavorio intensissimo e di contatti frenetici e anche per questo Matteo Salvini ha giocato d'anticipo. Con il vertice del centrodestra previsto per l'ora di pranzo ha chiesto, e ottenuto (cosa che ha un suo valore) di incontrare il premier, al quale ha anche portato come regalo di Natale un formaggio della Valtellina.

    salvini meloni berlusconi salvini meloni berlusconi

     

    Un faccia a faccia utile per affrontare alcuni nodi ma anche per rimarcare nei confronti degli alleati che nel centrodestra l'unico vero interlocutore di Draghi è il segretario della Lega. Al quale il presidente del Consiglio, secondo fonti leghiste, avrebbe manifestato il suo stupore per le reazioni dei partiti, e le interpretazioni dei giornali, rispetto alla sua ipotizzata autocandidatura al Quirinale.

     

    SILVIO BERLUSCONI - IL PATRIOTA - MEME SILVIO BERLUSCONI - IL PATRIOTA - MEME

    Per Draghi, invece, il ragionamento fatto in conferenza stampa non sarebbe altro che un richiamo didascalico ai ruoli che a ciascuno spettano, a partire dai partiti e dal Parlamento. Ufficialmente, comunque, a Palazzo Chigi tra i due non si è parlato del Colle ma di bollette. E nel vertice a Villa Grande, invece, il leader leghista si è detto d'accordo con i partner di coalizione nel sostenere la candidatura di Berlusconi al Quirinale. Adesso è iniziata la vera partita a scacchi per il Colle, e le mosse vanno tutte fatte con grande consapevolezza, pena far saltare un banco senza avere un atterraggio sicuro in una fase in cui ancora la pandemia morde e spaventa .

    MEME SU BERLUSCONI AL QUIRINALE MEME SU BERLUSCONI AL QUIRINALE Mattarella Quirinale Osho Berlusconi Mattarella Quirinale Osho Berlusconi MEME DI SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE MEME DI SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE BERLUSCONI AL QUIRINALE - VIGNETTA DI ALTAN BERLUSCONI AL QUIRINALE - VIGNETTA DI ALTAN

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