BERLUSCONI CARFAGNA GELMINI
DAGOREPORT
Che succede ad Arcore? Le elezioni politiche si avvicinano: che fine farà Forza Italia? Berlusconi, malandato com’è (83 anni a settembre), ha deciso di occupare le sue poche energie sull’Europa. È convinto che Salvini si spaccherà testa: Europa e magistratura non perdonano. In casa metterà in piedi una direzione politica.
salvini berlusconi
Intanto cambierà le due capogruppo del Parlamento, Bernini e Gelmini, poi lancerà un sondaggio per conoscere dai gruppi parlamentari chi vogliono al posto delle due donne, quindi nominerà un portavoce al posto di Mulè, considerato un salviniano, e il nome, caldeggiato da Gianni Letta, è quello di Andrea Cangini. Tajani è fuori: l’erede del Banana, per la gioia delle Bernini che la odia, si chiama Mara Carfagna.
GELMINI - BERLUSCONI - BERNINI
PS
Insieme a Toti il “traditore”, Berlusconi ha intenzione, Confalonieri permettendo, di de-salvinazzare l’informazione di Mediaset.
LA GUERRA DI MARA E LICIA SULLE SPOGLIE DI B.
Gianluca Roselli per il “Fatto quotidiano”
Le elezioni europee erano il tappo che teneva tutti falsamente uniti a remare insieme per non sprofondare. Ora il tappo è saltato e in Forza Italia scorre il sangue. Protagoniste quattro donne, quattro amazzoni che turbano il sonno di Berlusconi. Mara Carfagna, Licia Ronzulli, Mariastella Gelmini e Francesca Pascale.
LICIA RONZULLI SILVIO BERLUSCONI
Le prime due sono le vere antagoniste. Carfagna, si sa, da tempo aspira a prendere il timone. Saprebbe dove portare la nave: lontano dalla Lega salviniana, verso un approdo centrista, moderato, liberale, anti-sovranista.
Le elezioni europee sono state la sua consacrazione: se Forza Italia ha tenuto il minimo sindacale dell' 8,7%, un risultato modesto ma comunque non da estrema unzione, il merito è del buon esito nel mezzogiorno: 12,2% al Sud e 14,7% nelle isole, con buoni risultati in Campania e Calabria. Il suo Sud, quello dei campani, in asse con Gianfranco Miccichè in Sicilia.
andrea cangini con la moglie eva
A fronte di questi numeri spiccano le striminzite preferenze raccolte da Antonio Tajani al centro: solo 48 mila voti. Così è stata la Carfagna ad aprire le danze. "Bisogna cambiare tutto. Il partito non può più essere gestito dagli staff", ha detto. E lo staff è quello capitanato dalla "regina" di Arcore, Licia Ronzulli, plenipotenziaria, colei che tiene i rapporti (ottimi) con Salvini e decide tutto o quasi, dalle presenze tv all' agenda di Silvio, alle candidature.
"Il risultato è stato portato a casa da Berlusconi, è solo merito suo, gli altri non hanno fatto nulla", la risposta di Ronzulli. Reazione dei campani: "C' è un clima reso irrespirabile da chi, come Ronzulli, aspira a governare il partito senza alcun consenso sul territorio". E poi i calabresi: "Affermazioni fuori luogo basate su presupposti falsi".
GRETA THUNBERG INCONTRA ANTONIO TAJANI
Veleni incrociati cui ha dovuto mettere uno stop lo stesso Berlusconi. "Basta! Il confronto nel partito non può essere dominato da attacchi personali che gettano discredito su collaboratori che ho scelto personalmente e godono della mia fiducia", le sue parole, su input di Ronzulli, che si sente minacciata come mai in passato.
Mercoledì pomeriggio, a Montecitorio, i deputati vicini a Carfagna hanno tentato il putsch, raccogliendo le firme su un documento per chiedere a Berlusconi di nominare la vicepresidente della Camera reggente unica. Operazione stoppata, in serata, da un furibondo Tajani. Ma è solo l' inizio. "Ronzulli non capisce oppure è in malafede, siamo noi ad avere i voti, non lei", ha attaccato ancora ieri il deputato campano Paolo Russo.
matteo salvini giovanni toti al papeete di milano marittima 2
Queste le premesse dell' ufficio di presidenza andato in scena ieri a Palazzo Grazioli.
Tanto che, per placare gli animi, il leader ha voluto vedere in un pre-vertice Carfagna, Tajani e le due capogruppo Bernini e Gelmini. "Dovete darvi tutti una calmata. Soprattutto tu, Mara. Altrimenti prendo uno da fuori e lo faccio segretario. Così poi mi diverto io", ha detto l' ex Cavaliere.
Poi bisogna vedere chi sta con chi. Francesca Pascale, per esempio, iscritta al partito anti-Salvini, gioca di sponda con Carfagna. Tajani, sotto attacco, si muove in sincro con Ronzulli. Non se la passa bene, a causa della nuova tangentopoli lombarda, Mariastella Gelmini, che ha rassegnato le dimissioni da coordinatrice regionale.
maria rosaria rossi giovanni toti silvio berlusconi francesca pascale
Poi ci sarebbe pure Giovanni Toti, in rotta di collisione con tutti. Alla fine Berlusconi ha tentato di fare la sintesi, prendendo ancora le difese di Ronzulli e Tajani. "Siamo la spina dorsale del centrodestra. Bisogna stare pronti perché presto si andrà al voto", ha detto il leader, annunciando il congresso in autunno, a ottobre. "E alla guida resto io". La Carfagna dovrà attendere. Ma ora almeno c' è un luogo, il congresso, dove potrà sferrare l' attacco finale.