Amedeo La Mattina per la Stampa
SALVINI BERLUSCONI
Lo psicodramma di Forza Italia è l' assenza di Silvio Berlusconi, lontano non solo dagli affanni del suo partito alle prese con la concorrenza cannibale di Matteo Salvini, ma anche dalle questioni politiche più generali.
Del suo zoccolo duro elettorale ridotto attorno all' 8-10 per cento non sa cosa farsene, come spenderlo in uno scenario nazionale ed europeo dove i sovranisti dentro e fuori il Ppe pensano ad un' alleanza con la destra radicale per ammansirla. Non è il momento per sventolare bandiere europeiste e «quando non c' è vento - osserva la capogruppo azzurra del Senato Anna Maria Bernini - Berlusconi non fa volare l' aquilone». E allora, di candidarsi alle Europee di maggio 2019, uno spartiacque fondamentale per la tenuta della Ue, non ci pensa proprio.
SALVINI TAJANI A VITERBO
Non vuole fare un' altra campagna elettorale, mettendosi a battagliare per una cosa che non sente, alla quale non crede.
Non ha più l' energia, la famiglia e i medici gli hanno chiesto di misurarsi con un impegno che lo costringerebbe a girare, almeno un minimo, per le grandi circoscrizioni elettorali. Antonio Tajani l' altro giorno al convegno di Giovinazzo ha detto «l' Italia ha bisogno di Silvio Berlusconi, del suo pensiero e dei suoi valori».
berlusconi
«Cercheremo di convincerlo. Averlo in lista o non averlo non è la stessa cosa», ha aggiunto il presidente del Parlamento europeo che sta cercando di rianimare Fi con le unghie e con i denti.
La speranza è di candidarlo nella circoscrizione Sud o nelle Isole. Si sta pensando un modo per far arrivare ad Arcore un accorato appello della base. La prima occasione per fargli sentire una pressante richiesta di aiuto sarà il tradizionale appuntamento di Fiuggi, organizzato dallo stesso Tajani il 23 settembre. Sarà però difficile convincerlo per varie ragioni, oltre a quelle legate ai consigli familiari, all' assenza di interesse alla politica e alle vicende europee. Candidarsi significherebbe rischiare una figuraccia nelle urne. I sondaggi che Berlusconi ha in mano sono molto deludenti: Fi potrebbe scivolare al 7 per cento di fronte a una Lega che viaggia al 34-35, avendo sfondato anche al centro e al sud.
SALVINI BERLUSCONI
Dovrebbe mettersi a fare concorrenza a Salvini, parlare di Europa che, con tutti i suoi difetti, per Berlusconi bisogna tenersi cara e unita, rilanciarla anzi: è stata il sogno della sua generazione, cresciuta con la guerra e la ricostruzione post-bellica. Dovrebbe contrastare le «spinte distruttive» che vengono dai movimenti nazionalisti, identitari, anti-islamici della destra radicale alleati alla Lega.
Una spinta populista che non ha mai visto di buon occhio.
Tuttavia il Cavaliere si rende conto che il vento nel Vecchio Continente tira verso destra e la chiusura delle frontiere.
Pagandone le conseguenze, l' ex premier è stato un populista ante-marcia, il primo a mettere il veto sul bilancio europeo, a contrastare la cancelliera Angela Merkel quando il Ppe era fortissimo e non aveva bisogno di guardarsi dalle preoccupazioni degli alleati bavaresi, che oggi invece temono nelle urne di ottobre la concorrenza di Alternativa per la Germania.
SILVIO BERLUSCONI ANTONIO TAJANI
Berlusconi comunque è un pragmatico e si rende conto che il Ppe è costretto a quell' alleanza di cui ha parlato Manfred Weber, capogruppo dei Popolari all' Europarlamento, in una recente intervista a La Stampa.
BERLUSCONI 1994
Weber è sceso in campo per prendere il posto di Jean-Claude Juncker al vertice della Commissione Ue, ma per centrare l' obiettivo deve tenersi stretto il premier ungherese Viktor Orban e quello austriaco Sebastian Kurz. Dovrà chiedere i voti anche a Salvini, ai polacchi di Kaczynski e magari accettare quelli di Jimmie Akesson, il leader dei Democratici svedesi che domenica hanno raggiunto 17,7 per cento.
Berlusconi non vuole candidarsi e sarà difficile convincerlo, ma conosce la dura legge della politica e dei numeri.
E di fronte alla cavalcata dei sovranisti, sostiene che un compromesso è necessario.
«Saranno introiettati, istituzionalizzati. Dobbiamo farci i conti. Non ha senso lasciarli fuori, anzi occorre farli entrare nella dinamica delle decisioni europee per evitare che scassino l' Europa».
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