• Dagospia

    ''IL FASCISMO IN ITALIA NON STA TORNANDO. È GIÀ TRA VOI''. SARÀ STATO MICHAEL MOORE A CHIAMARE GLI ISPETTORI DELL'ONU? IL REGISTA HA PRESENTATO IL SUO NUOVO DOCU-FILM ''FAHRENHEIT 11/9'', CON I NUMERI INVERTITI RISPETTO ALL'11 SETTEMBRE. IL 9 NOVEMBRE INFATTI È LA DATA DELL'ELEZIONE DI TRUMP - ''E' ALLA CASA BIANCA PER COLPA DI GWEN STEFANI. E VI SPIEGO PERCHE'''


     
    Guarda la fotogallery

     

    Dall'articolo di Filippo Brunamonti per ''la Repubblica''

     

     "Il fascismo in Italia non sta tornando. È già tra voi". Non fa sconti il regista Michael Moore, sorriso tagliente, cappellino da baseball dei Detroit Tigers, quando gli chiediamo un commento sui segnali d'eco trumpiani. "Il fascismo è radicato nel vostro paese, per noi è una realtà nuova".

    trump 3 trump 3

     

    E aggiunge: "Non prendete impegni fino a martedì 6 novembre, data in cui i democratici sperano che l'esito delle Mid Term Elections riconsegni loro la maggioranza, almeno in uno dei rami del Congresso. Farò visita a tutti gli Stati che non hanno un orientamento politico stabile e li convincerò", dice. "Se torniamo a fare politica seria, i leader xenofobi e razzisti della Terra non andranno più da nessuna parte. Prima o poi i fascisti perderanno. Il loro punto di forza siamo proprio noi: non li abbiamo mai presi sul serio. Grosso errore!".

    MICHAEL MOORE ALLA MARCIA DELLE DONNE CONTRO TRUMP 85 MICHAEL MOORE ALLA MARCIA DELLE DONNE CONTRO TRUMP 85

     

    Sa di essere l'ospite più atteso del Toronto Film Festival, il papà del docu-fiction cresciuto nel Michigan tra jeans, sneakers e giornalismo d'inchiesta, ed ora, a 64 anni, 6 milioni di follower su Twitter, di ritorno con il nuovo documentario Fahrenheit 11/9 (il rimando è al 9 novembre, giorno in cui Trump è stato eletto presidente, con tanto di inversione numerica del film Palma d'Oro a Cannes, Fahrenheit 9/11).

     

     

    (…)

     

    E con noi rincara la dose: "In Italia conoscete il potere delle televisioni sui cittadini meglio di chiunque altro. Mi domando, se Trump ha ricevuto decine di milioni di voti da parte di persone che guardavano il suo programma, The Apprentice, allora dove sono Tom Hanks, Oprah, Michelle Obama? Abbiamo bisogno di volti popolari". Moore non aspira a Norman Mailer e Gore Vidal o a quel mix di intellettuali e arene politiche - "Io sono un comico, in fondo" - non si scaglia contro Vladimir Putin e l'ex direttore dell'Fbi, James Comey, ma ha una convinzione: "Il responsabile della presidenza Trump è una donna dello spettacolo, e si chiama Gwen Stefani".

    michael moore alla trump tower michael moore alla trump tower

     

    Spiega: "Quando Trump ha capito che Stefani era pagata più di lui come coach a The Voice, ha addobbato la Trump Tower di manifesti col suo faccione, mostrando agli americani la sua popolarità in tv su NBC, che non a caso mandava in onda sia The Voice che Apprentice". E conclude: "Trump dice di voler correre per la Casa Bianca dagli anni Ottanta. Non ci ha mai creduto veramente. La Casa Bianca non ha mica l'attico dorato. E Washington è piena di neri. Sono stati gli spettatori da casa col telecomando, l'auditel e i social media, a convincerlo che ce l'avrebbe fatta. Di una cosa ora son certo: per Trump è l'inizio della fine. Con il mio film, vi mostro la via d'uscita".

    michael moore trumpland michael moore trumpland gwen stefani vespa gwen stefani vespa gwen stefani gwen stefani gwen stefani gwen stefani gwen stefani vespa 1 gwen stefani vespa 1

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport